Italia zona rossa per le Feste? Oggi forse si decide

Foto Roma fanpage. Zona rossa si, zona rossa no. Sembra essere questo il dilemma che agita i sonni del premier Conte e della maggioranza di governo. Una decisione non facile, perché le valutazioni da fare sono molte. E spesso contrapposte tra di loro. Considerato anche che la divisione dell’Italia nelle tre famose fasce, con Regioni gialle come il Lazio, e altre arancioni o rosse ha già creato un mare di polemiche. Con il sospetto lanciato da più parti di una valutazione non solo tecnica, ma anche ‘politica’ dietro ai provvedimenti. Ipotesi ovviamente rigettata con sdegno dall’esecutivo, ma gli incidenti diplomatici non sono mancati. Come quello con la Regione Abruzzo, dove il governatore Marco Marsilio ha anticipato la riclassificazione del suo territorio da rosso ad arancione. Il governo ha impugnato, il TAR ha sospeso ma il giorno dopo il colore è comunque cambiato. Solo un caso, chissà. Ora però incombono le Feste, e gli Italiani non hanno ancora capito ciò che potranno o non potranno fare. Se ci potrà spostare tra comuni o meno. Se le limitazioni varranno solo per i festivi e pre festivi, o dal 23 dicembre al 6 gennaio. In quanti si potrà stare a tavola. E se sarà possibile consumare il pranzo di Natale al ristorante, rispettando le regole. Una gran confusione insomma, e oggi dovrebbero arrivare le tanto attese ‘decisioni irrevocabili’.

La minaccia di D’Amato, si fa presto a tornare zona rossa. Ma la gente è arrabbiata e stufa

Il premier Conte cerca di mediare ma l’ala ‘rigorista’ da Boccia a Speranza non molla. Ora rischiamo tutti la zona rossa

Il premier starebbe cercando di mediare, per adottare un provvedimento che tenga insieme le diverse esigenze. Non dare un’altra botta all’economia sotto Natale, ma tenere nel contempo a bada il contagio. Visto che comunque i morti sono sempre tanti. E che altri Paesi come la Germania alla fine hanno optato per un lockdown duro. Con lui ci sarebbero alcuni ministri, come la Bellanova. Mentre altri, da Franceschini al ministro della salute Speranza passando per quello agli Affari regionali Boccia, vorrebbero un rigore assoluto. Con tutta l’Italia in zona rossa. Così le voci di corridoio di rincorrono. Ma adesso bisogna decidere, perché Natale è arrivato. Inoltre, non ci sarebbe niente di peggio che dare segnali poco chiari e discordanti. Visto quanto successo nello shopping di questi fine settimana, anche a Roma. Ma è difficile dare tutta la colpa ai cittadini irresponsabili e indisciplinati. Perché prima si chiudono i centri commerciali nel weekend, poi ci si sorprende che tutti si accalchino al centro. Si invita la gente a rimanere a casa, ma per esempio a Roma la Raggi apre i varchi della ZTL. E il governo si inventa il ‘cashback’, con il 10% di sconto per chi acquista i regali con pagamento elettronico. Solo in negozio però. Quindi di che ci stupiamo? Un vecchio proverbio dice che non c’è buon vento, per il marinaio che non conosce la rotta.

Ecco le ipotesi

Ed eccole le ipotesi in campo. Sulle quali l’esecutivo e il comitato tecnico scientifico stanno dibattendo in queste ore. La prima sarebbe la più semplice. Tutta Italia zona rossa, dal 23 dicembre al 6 gennaio. Tutto chiuso quindi, tranne farmacie, tabaccai, giornalai e supermercati. E spostamenti anche all’interno dei comuni consentiti solo per ragioni di necessità e urgenza. Come a marzo, per capirci. Difficile da comprendere, dopo il ‘tana libera tutti’ degli ultimi giorni. I cui effetti si vedranno ovviamente tra un paio di settimane. Poi c’è la versione più morbida, quella per cui Conte starebbe mediando. Ma che comunque prevederebbe un inasprimento del DPCM del 3 dicembre. Tra le ipotesi allo studio, la chiusura anche a pranzo di bar e ristoranti nei giorni festivi e pre festivi. E la possibilità di anticipare il coprifuoco alle 20, o anche alle 18 per tutti i negozi, anche quelli non legati al mondo della ristorazione. In questo caso almeno, nelle Regioni in fascia gialla ci si potrebbe muovere. Tranne che nei giorni espressamente vietati, che dovrebbero essere Natale, Santo Stefano e Capodanno. Vedremo, probabilmente entro stasera. Ma ormai è chiaro che la prudenza è d’obbligo. E che sarà comunque un Natale a distanza. Dove videochiamate e chat la faranno ancora un volta da padrone.

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