IV novembre, chi sta minacciando le forze armate?

Forze armate

È difficile comprendere perché non si possa assistere a Roma alla festa delle forze armate. È vero che c’è una situazione internazionale davvero tesa, ma dare segnali di insicurezza interna probabilmente non aiuta. Il 4 novembre non ci sarà più il raduno dei nostri soldati al Circo Massimo e davvero dispiace.

Ogni giorno si dice che bisogna evitare allarmismi, poi si annuncia – lo ha fatto il ministro Crosetto – che il raduno previsto da tempo non ci sarà più e “per motivi di sicurezza”. La pubblica opinione ha bisogno di saperne di più.

Forze armate nel mirino

Grande stima per il ministro, ma non riusciamo a sottovalutare la gravità della decisione.  Chi mina la sicurezza in Italia al punto di ostacolare lo svolgimento di una manifestazione attesa da tempo?

Sono gli islamici presenti nel nostro Paese? Quindi hanno ragione quanti temono un radicamento sempre più massiccio? E ci si consentirà allora di chiedere perché si consente lo svolgimento di manifestazioni estremistiche con tanto di bandiere inneggianti ad Hamas…

Vanno spese parole chiare su questo, perché già ci sono diversi turbamenti nella pubblica opinione nazionale per episodi – ad esempio violenze contro le donne – che si ripetono. Ma che si possa arrivare a minacciare le nostre forze armate crea non poco disagio a ciascuno di noi.

È un enorme problema di libertà sul quale è necessaria la massima chiarezza. Non si può arrivare al punto di dover avere paura per le nostre forze armate.

Pericolo per la nostra democrazia

La democrazia italiana non può subire atti di prepotenza che evidentemente sono stati annunciati. Ma non si ha notizia di arresti correlati, e tutto questo coglie di sorpresa i cittadini.

Il Senato, dopo l’iter in Commissione, ha appena approvato una proposta di legge per il IV novembre festa delle nostre forze armate che ora è alla Camera.

Decisamente non è un bel segnale di partenza l’annullamento di una cerimonia ancora più significativa.