Janna Gommelt, la morte in camper della turista tedesca ora è un giallo

Si complica e si tinge di giallo la vicenda relativa alla morte di Janna Gommelt. La giovane turista tedesca che a gennaio scorso, si era sentita male in camper. In prossimità di Ostia, mentre era in Italia in gita con il suo compagno. Anche 7Colli si era interessato della vicenda, che ha destato scalpore. Per le accuse mosse proprio dal ragazzo della vittima. ‘Abbiamo telefonato al 118, ma nessuno parlava inglese’ – avrebbe dichiarato il giovane, come riportato tra l’altro da alcuni quotidiani. Così si sarebbe perso del tempo prezioso. Che avrebbe indotto Douglas – questo il nome del fidanzato della vittima – a muovere il camper. E a dirigersi personalmente verso l’ospedale Grassi. Arrivando però quando la povera Janna era già deceduta. Ora però, qualcosa nella ricostruzione dei fatti potrebbe cambiare. Perché la Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo. Per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti. Potrebbe essere anche un atto dovuto, per consentire di svolgere al meglio le indagini. Ma intanto il caso non è chiuso. E anche l’avvocato nominato dalla famiglia di Janna si è fatto sentire.

Janna si sente male ma nessuno del 118 parla inglese. Il dramma della turista tedesca deceduta in camper

L’audio della richiesta di soccorsi e le accuse del fidanzato di Janna

Il fidanzato della ragazza, Douglas, si è lamentato dell’assistenza italiana. Ma, come riporta Messaggero, ci sono degli interrogativi anche in questo senso: perché ha spostato il camper? Tale azione ha comportato un ritardo sull’arrivo dell’ambulanza, che in verità era giunta sul posto in 18 minuti, ma che ha dovuto chiedere aiuto ai carabinieri per ritrovare il camper. Non solo: il 34enne si è lamentato del fatto che nessuno parlasse in inglese, quando è stato diffuso un audio in cui si sente l’operatore parlare perfettamente in inglese. C’è da dire, tuttavia, che l’audio è di circa 2 minuti mentre la chiamata è durata circa 10. «Il resto – afferma il ragazzo – è stato tagliato».

Il legale della famiglia della vittima, aspettiamo le risultanze ufficiali

“I pm nell’immediatezza dei fatti hanno aperto una indagine per istigazione al suicidio – dice l’avvocato Manuele Piccioni, legale della famiglia della ragazza – Una fattispecie ipotizzata forse come atto dovuto per potere procedere con gli esami sulla salma». Hanno ricevuto il via libera per la restituzione del corpo, poi più nulla. «Non sono mai stato contattato e i miei assistiti non sono mai stati convocati. Restiamo in attesa del deposito della consulenza tecnica, ad oggi non ho notizia di tale deposito quindi non posso dir nulla sulle conclusioni sulle cause della morte».