Juan Bernabé, il falconiere della Lazio pubblica le foto della protesi peniera, la società lo licenzia: addio Olimpia

Juan Bernabé
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“La vita è trasparenza, purezza. Il sesso è bellezza. Non ho nulla da nascondere”. Con queste parole, Juan Bernabé, storico falconiere della Lazio, ha scelto di esporsi senza filtri, affrontando temi spesso avvolti dal silenzio. Bernabé ha raccontato pubblicamente la sua decisione di sottoporsi a un intervento per l’impianto di una protesi peniena, non solo per sé stesso ma anche per dare voce a chi vive in segreto il peso di simili problematiche.

Ma questa scelta di autenticità non è stata priva di conseguenze. La S.S. Lazio ha deciso di interrompere il suo rapporto con Bernabé, ritenendo inopportune le immagini condivise dal falconiere sui social. Olympia, l’aquila simbolo della squadra biancoceleste, non sarà più protagonista delle esibizioni allo stadio, essendo di proprietà di Bernabé.

Il comunicato della società

“La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabè e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento”, si legge nella nota ufficiale della squadra. “La Società si rende conto del dolore, peraltro condiviso, che ai tifosi provocherà la perdita dell’aquila nelle prossime gare casalinghe, ma ritiene che non è possibile essere associati, tutti, per di più con il simbolo storico dell’aquila, ad un soggetto che, con la sua iniziativa, ha reso inammissibile la prosecuzione del rapporto”.

Un intervento che va oltre i pregiudizi

L’operazione, condotta presso la Clinica Nuova Villa Claudia a Roma, è stata eseguita dal dottor Gabriele Antonini, rinomato urologo e andrologo di fama internazionale. Antonini sottolinea come oggi la protesi peniena idraulica tricomponente rappresenti una soluzione innovativa e sicura non solo per chi affronta patologie gravi come il cancro alla prostata, ma anche per migliorare la qualità della vita sessuale.

“Questo dispositivo non è più solo un trattamento medico, ma uno strumento per ritrovare la propria autostima e il benessere personale. Sempre più uomini, come Juan, scelgono di affrontare il problema anziché conviverci in silenzio”, spiega il chirurgo, che vanta oltre 2.500 interventi realizzati in tutto il mondo. La tecnica utilizzata, rapida e minimamente invasiva, richiede appena 15 minuti e garantisce tempi di recupero ridotti, con risultati eccellenti sotto ogni aspetto.

Oltre il tabù: il messaggio di Bernabé

Nonostante le polemiche e l’eco mediatica, Bernabé rimane sereno: “Non ho fatto nulla di sbagliato. È un intervento chirurgico, non un film porno”, afferma. Per lui, la decisione di sottoporsi all’operazione è stata un atto di coraggio, un modo per riaffermare il diritto a una vita sessuale soddisfacente e libera dai condizionamenti sociali.

Non è la prima volta che Bernabé fa parlare di sé. In passato, era finito al centro delle polemiche per gesti controversi, come il saluto romano, ma questa volta il tema è molto diverso: si tratta di salute, benessere e del coraggio di infrangere le barriere del pregiudizio.

Una rivoluzione silenziosa per milioni di uomini

Il caso di Juan Bernabé accende i riflettori su un tema ancora troppo poco discusso: il deficit erettile e le soluzioni avanzate per affrontarlo. L’intervento a cui si è sottoposto non è solo un traguardo personale, ma un invito a milioni di uomini a non vergognarsi di cercare aiuto.

Come afferma il dottor Antonini, “Siamo di fronte a un cambiamento culturale: oggi, affrontare queste problematiche significa riprendere il controllo della propria vita intima e abbattere i tabù”. Bernabé, con la sua scelta, ha dimostrato che parlare di certi temi non è solo possibile, ma necessario. E se anche un’aquila come Olympia può volare più in alto, forse anche noi possiamo imparare a liberarci dal peso delle nostre paure.