Kiev ha attaccato il Cremlino. La Tass: “Erano due droni, Putin è rimasto illeso”

L’Ucraina ha provato a colpire la residenza del presidente russo al Cremlino con droni, i classici velivoli senza pilota: lo ha reso noto il Cremlino, citato dalla Ria Novosti, spiegando che Vladimir Putin è rimasto illeso.
A seguito una reazione tempestiva con sistemi di guerra elettronica, i droni che hanno tentato di colpire il Cremlino sono stati disabilitati, è stato spiegato e “in seguito alla caduta e dispersione di frammenti sul territorio” della residenza presidenziale nel centro di Mosca “non ci sono state vittime o danni materiali”. La Russia considera l’attacco alla residenza presidenziale come atto terroristico pianificato, ha aggiunto il Cremlino.

Una versione fornita anche dalla Tass. “Stasera, il regime di Kiev ha tentato di colpire con veicoli aerei senza equipaggio la residenza del Presidente della Federazione Russa al Cremlino”, ha affermato il Cremlino.
Gli attacchi dei droni ucraini nella versione della Tass
Secondo il servizio stampa del capo dello Stato, “due velivoli senza pilota erano puntati contro il Cremlino”. “Come risultato di azioni tempestive intraprese dai militari e dai servizi speciali con l’uso di sistemi di guerra radar, i dispositivi sono stati messi fuori uso”, ha sottolineato il Cremlino. “A seguito della loro caduta e della dispersione di frammenti sul territorio del Cremlino, non ci sono state vittime o danni materiali”, ha aggiunto l’ufficio stampa del capo dello Stato.
Il presidente russo Vladimir Putin non è stato ferito e continua a lavorare come al solito dopo l’attacco di Kiev. “A seguito dell’atto terroristico, il presidente della Federazione Russa non è stato ferito. Il suo programma di lavoro non è cambiato e continua come al solito”, afferma il rapporto.
Dalla Cnn: pronta la controffensiva ucraina di primavera
Le forze armate ucraine hanno ultimato i preparativi in vista dell’offensiva primaverile contro le forze russe. Lo ha dichiarato all’emittente televisiva “Cnn” un militare ucraino, identificato con lo pseudonimo di “Artur”. “Siamo pronti e in attesa da un po’ del via libera per una controffensiva. Abbiamo completato il rifornimento”, ha spiegato tramite un messaggio scritto il militare, che e’ parte della 46ma Brigata aviotrasportata indipendente dell’Esercito ucraino schierata in direzione di Zaporizhzhia. Secondo “Artur”, oltre agli equipaggiamenti e agli armamenti forniti dai Paesi della Nato, la brigata ha ricevuto volontari e donazioni di denaro, droni, vestiario e automezzi da parte di privati cittadini. “Sappiamo che il nostro comando e’ in grado di condurre la controffensiva. Le operazioni vicino a Kiev e Kharkiv sono un buon esempio”, ha affermato il militare, riferendosi alle controffensive effettuate con successo dalle forze di Kiev lo scorso anno. “La cosa piu’ importante e’ che libereremo la nostra madrepatria, e questo ci da’ forza. E’ la cosa piu’ importante”. Il militare ha ammesso pero’ che alcuni aspetti dell’imminente offensiva preoccupano i suoi commilitoni: “Anzitutto, non avremo l’elemento della sorpresa. Ogni smartphone urla in merito a questa operazione. I russi magari non sapranno dove si verifichera’, o forse si’. Se lo sanno, saranno preparati”.