La Azzolina si ostina nella sua battaglia di religione: cosa si aspetta a chiudere le scuole? (video)
Ennesimo scivolone del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Stavolta le è capitato alla trasmissione Che tempo che fa, intervistata da Fazio sulla situazione della scuola. Il ministro ha illustrato le difficoltà della scuola, ascrivendo però sempre le responsabilità a qualcun altro. Alle Asl, alle famiglie che non controllano la temperatura, al sistema dei trasporti, come abitudine di questo governo, secondo cui la colpa è sempre di qualcun altro. Proprio sulla questione del controllo della temperatura c’è stata la gaffe della Azzolina. Quando Fazio ha chiesto perché non ci fossero i termoscanner agli ingressi, il ministro ha detto che la cosa presenterebbe notevoli difficoltà, perché per tremila studenti a un metro di distanza vorrebbe dire tre chilomteri di fila.
La caparbietà del ministro Azzolina
Al che Fazio ha replicato che in Rai ci sono i termoscanner all’ingresso e che loro praticamente quasi non s ene accorgono e si volge tutto molto rapidamente. E qui l’uscit ainfelice del minsitro che ha detto: “Ma voi non siete tremial che entrano tutti insieme…” E Fazio: “veramente siamo 14mila…”, in realtà barando un po’, perché non è che tutti i 14mila dipendenti entrano nello stesso momento e nella stessa sede. Comunque il ministro si è un po’ imbarazzato e poi si è cambiato prudentemente argomento. Ma il punto non è questo, uno scivolone può sempre capitare. Il punto è che avevamo l’esempio della Francia, dove la riapertura delle scuole, qualche settimana fa, è stata propedeutica all’esplodere della seconda ondata. Perché semplicemente non osservare e trarre giovamento?
Perché chiudere centinaia di migliaia di imprese?
Adesso è troppo tardi: i trasporti non funzionano, il contagio si diffonde anche tra i giovani, e soprattutto la didattica a distanza non crea danno economico a nessuno, perché i professori vengono pagati e i ragazzi apprendono a distanza quello che apprenderebbero in classe. Anziché chiudere centinaia di migliaia di esercizi e imprese, facendo perdere il posto di lavoro a milioni di addetti, non sarebbe meglio chiudere le scuole per qualche settimana? Ma questa è diventata per il governo una sorta di battaglia di religione, un pregiudizio ideologico, un simbolo fanatico. Ma sarà costretto a chiudere quanto prima, se vuole evitare la catastrofe.