La chiusura dello Stardust Village: il IX Municipio tenta di salvare il parco
Dopo 22 anni di attività, lo Stardust Village, storico cinema e centro di aggregazione dell’Eur-Torrino, nel IX Municipio di Roma, ha chiuso definitivamente. La decisione è stata presa nonostante i tentativi del management di rilanciare la struttura con eventi speciali e continui rinnovamenti. Le cause principali della chiusura sono state l’impatto devastante della pandemia di Covid-19 e la crescente concorrenza delle piattaforme di streaming, che hanno reso sempre più difficile per il cinema mantenere un flusso di spettatori sufficiente.
La notizia ha colpito profondamente la comunità locale, che ha sempre visto nello Stardust un punto di riferimento. Ma se il cinema non riaprirà, non tutto è perduto per l’area che circonda la struttura.
Stardust Village, il futuro del parco: l’intervento del IX Municipio di Roma
Titti di Salvo, Presidente del IX Municipio di Roma, ha confermato che il Municipio ha assunto la custodia del parco annesso allo Stardust Village, impegnandosi a mantenerlo aperto e fruibile per i residenti.
“Il Municipio, che da tempo segue la situazione dello Stardust, oggi ha assunto la custodia del bene e, in collaborazione con gli uffici municipali e diverse associazioni locali, è impegnato a mantenere il parco aperto e pienamente fruibile”, ha dichiarato tramite social.
“Contestualmente stiamo lavorando con il Dipartimento Patrimonio per individuare una soluzione definitiva. Il nostro obiettivo è garantire la valorizzazione e la salvaguardia dell’area, contribuendo così al miglioramento della qualità della vita nel territorio e al rafforzamento del senso di comunità tra i cittadini”.
Nonostante l’impegno dichiarato dalle istituzioni, la comunità locale teme che questo sia solo un palliativo. D’altronde, questa è solo una soluzione temporanea: il vero problema è la mancanza di un piano concreto per il futuro del parco. Senza una visione chiara e risorse adeguate, c’è il rischio che l’area dell’ex Stardust Village possa trasformarsi in un altro spazio inutilizzato, privando il quartiere di uno dei suoi punti nevralgici.