La Corte dei Conti boccia Rocca: ‘incarichi’ senza concorso pubblico nelle Commissioni del Lazio

Meloni e Rocca per il caso Lazio, segnalato dalla Corte dei Conti
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Nel 2023 la Regione Lazio ha dato vita a quattro nuove commissioni speciali:Expo 2030 e grandi eventi“, “Giubileo 2025“, “Piani di zona per l’edilizia economica e popolare” e “Semplificazione amministrativa“. Si tratta di settori cruciali, che richiedono una gestione attenta e monitoraggio costante. Tuttavia, dietro la creazione di questi nuovi organi interni, si cela anche una mossa strategica del presidente della Regione, Francesco Rocca, mirata a distribuire incarichi e poltrone all’interno della maggioranza di centrodestra, garantendo così la stabilità politica.

La Corte dei Conti scrive al Governatore Rocca e alla Meloni

La delicata trattativa in corso tra Forza Italia e i suoi alleati, dimostra quanto anche una semplice presidenza di commissione possa rivelarsi fondamentale per mantenere l’equilibrio politico della coalizione. In questo contesto, l’assegnazione di ruoli diventa uno strumento chiave per soddisfare le esigenze delle varie componenti della maggioranza.

“Nel Lazio troppe spese senza copertura economica”

Il governatore Rocca, esponente di Fratelli d’Italia, ha più volte ribadito di aver ereditato una situazione catastrofica dal suo predecessore e ha sottolineato di aver ridotto il debito della Regione Lazio sotto i 22 miliardi di euro. Tuttavia, la Corte contesta la trasparenza e la correttezza delle previsioni di spesa effettuate dalla giunta regionale, evidenziando una gestione che potrebbe peggiorare la già complicata situazione debitoria.

Scontro politico e debiti fuori bilancio

La gestione di Rocca ha portato anche a tensioni politiche all’interno della maggioranza. Forza Italia, alleata di Fratelli d’Italia in Regione Lazio, ha minacciato di limitarsi a un appoggio esterno, segnalando un crescente malcontento verso le politiche economiche adottate.

Le criticità riscontrate dalla Corte dei Conti riguardano, in particolare, alcune leggi approvate nel 2023. In molte di queste normative, le relazioni tecniche non indicano con precisione come sono stati quantificati i nuovi oneri economici. Questo significa che non sempre è chiaro se le coperture per le spese siano effettivamente garantite, aprendo la strada a ulteriori debiti per la Regione.

I giudici puntano il dito sul Lazio

La Corte ha puntato il dito anche contro alcune decisioni specifiche, come l’istituzione di quattro nuove commissioni speciali, che avrebbero comportato spese non previste per il pagamento di dirigenti, e la legge sul commissario straordinario per l’avvio della nuova Azienda Lazio.0, ente sanitario incaricato della gestione accentrata dei pagamenti per il sistema sanitario regionale.

Le ombre sui fondi e le partecipate

Tra i punti critici sollevati dalla Corte, spicca anche la gestione delle società partecipate della Regione, come Astral. Autorizzata a indebitarsi fino a 80 milioni di euro per l’acquisto di 392 autobus. Le relazioni tecniche presentate dalla Regione non avrebbero, secondo la Corte, fornito sufficienti garanzie sulla reale copertura finanziaria di queste operazioni.

Inoltre, le coperture finanziarie assicurate con entrate “non ancora riscosse“. Come i 2,2 milioni di euro garantiti da crediti verso 94 imprese del settore cinematografico. Vengono considerate altamente incerte. Anche le operazioni legate ai debiti fuori bilancio, con pignoramenti in aumento, preoccupano i giudici contabili.

Di fronte a tali critiche, la giunta Rocca ha cercato di giustificarsi sottolineando le difficoltà economiche ereditate e il lavoro fatto per risanare i conti. Tuttavia, la Corte dei Conti invita il governatore a un cambio di rotta immediato. Pena il rischio di aggravare ulteriormente il già fragile equilibrio finanziario della Regione Lazio.