La Corte dei Conti scrive al Governatore Rocca e alla Meloni: “Nel Lazio troppe spese senza copertura economica”

Meloni e Rocca per il caso Lazio, segnalato dalla Corte dei Conti
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Roma, la gestione finanziaria della Regione Lazio è finita sotto la lente della Corte dei Conti, che ha bocciato duramente il lavoro del governatore Francesco Rocca, in carica da 18 mesi. Secondo l’organo di controllo, troppe spese sarebbero state effettuate senza adeguate coperture economiche, mettendo a rischio la stabilità finanziaria dell’ente. A destare particolare preoccupazione sono debiti fuori bilancio e investimenti giustificati con crediti difficili da riscuotere. Che potrebbero aggravare ulteriormente la già delicata situazione finanziaria della Regione.

La Corte dei Conti scrive al Governatore Rocca e alla Meloni

La Corte dei Conti ha inviato un rapporto dettagliato non solo al presidente Rocca, ma anche al presidente del Consiglio regionale Antonio Aurigemma, alla premier Giorgia Meloni e al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, evidenziando una serie di criticità nella gestione dei conti pubblici.

“Nel Lazio troppe spese senza copertura economica”

Il governatore Rocca, esponente di Fratelli d’Italia, ha più volte ribadito di aver ereditato una situazione catastrofica dal suo predecessore e ha sottolineato di aver ridotto il debito della Regione Lazio sotto i 22 miliardi di euro. Tuttavia, la Corte contesta la trasparenza e la correttezza delle previsioni di spesa effettuate dalla giunta regionale, evidenziando una gestione che potrebbe peggiorare la già complicata situazione debitoria.

Scontro politico e debiti fuori bilancio

La gestione di Rocca ha portato anche a tensioni politiche all’interno della maggioranza. Forza Italia, alleata di Fratelli d’Italia in Regione Lazio, ha minacciato di limitarsi a un appoggio esterno, segnalando un crescente malcontento verso le politiche economiche adottate.

Le criticità riscontrate dalla Corte dei Conti riguardano, in particolare, alcune leggi approvate nel 2023. In molte di queste normative, le relazioni tecniche non indicano con precisione come sono stati quantificati i nuovi oneri economici. Questo significa che non sempre è chiaro se le coperture per le spese siano effettivamente garantite, aprendo la strada a ulteriori debiti per la Regione.

I giudici puntano il dito sul Lazio

La Corte ha puntato il dito anche contro alcune decisioni specifiche, come l’istituzione di quattro nuove commissioni speciali, che avrebbero comportato spese non previste per il pagamento di dirigenti, e la legge sul commissario straordinario per l’avvio della nuova Azienda Lazio.0, ente sanitario incaricato della gestione accentrata dei pagamenti per il sistema sanitario regionale.

Le ombre sui fondi e le partecipate

Tra i punti critici sollevati dalla Corte, spicca anche la gestione delle società partecipate della Regione, come Astral. Autorizzata a indebitarsi fino a 80 milioni di euro per l’acquisto di 392 autobus. Le relazioni tecniche presentate dalla Regione non avrebbero, secondo la Corte, fornito sufficienti garanzie sulla reale copertura finanziaria di queste operazioni.

Inoltre, le coperture finanziarie assicurate con entrate “non ancora riscosse“. Come i 2,2 milioni di euro garantiti da crediti verso 94 imprese del settore cinematografico. Vengono considerate altamente incerte. Anche le operazioni legate ai debiti fuori bilancio, con pignoramenti in aumento, preoccupano i giudici contabili.

Di fronte a tali critiche, la giunta Rocca ha cercato di giustificarsi sottolineando le difficoltà economiche ereditate e il lavoro fatto per risanare i conti. Tuttavia, la Corte dei Conti invita il governatore a un cambio di rotta immediato. Pena il rischio di aggravare ulteriormente il già fragile equilibrio finanziario della Regione Lazio.