La ‘crisi societaria’ della as Roma non ferma il progetto stadio: ripartono i lavori a Pietralata
La ‘crisi societaria’ della as Roma non ferma il progetto stadio a Pietralata: ripartono i lavori a Pietralata. Gli uffici del Campidoglio consegneranno ufficialmente i terreni di Pietralata alla società giallorossa. Permettendo finalmente il completamento dei sondaggi archeologici e geologici, bloccati per mesi a causa dei ricorsi dei residenti della zona.
La ‘crisi societaria‘ con l’addio contestatissimo dell’ex tecnico e bandiera giallorossa, Daniele De Rossi, e l’arrivo di Juric, oltre alle successive dimissioni dell’Ad. non avrebbero quindi intaccato il progetto originario. La famiglia Friedkin continua quindi a spingere quindi per la realizzazione della nuova arena calcistica.
La ‘crisi societaria’ della as Roma non ferma il progetto stadio
A partire da domani, i tecnici della Roma potranno accedere ai terreni e proseguire i sondaggi geologici e archeologici, fondamentali per la realizzazione del progetto. Questi sondaggi sono essenziali per calcolare la stabilità delle strutture, comprese le fondamenta dello stadio e delle aree circostanti, come parcheggi e infrastrutture, nonché per soddisfare le richieste della Soprintendenza di Stato e prevenire eventuali imprevisti archeologici durante gli scavi.
Ripartono i lavori a Pietralata
La vicenda legale legata all’accesso ai terreni di Pietralata è stata lunga e complessa, coinvolgendo diversi residenti della zona che si sono opposti alla Roma e al Comune presso varie sedi giudiziarie, dal Tribunale civile al Consiglio di Stato. I due nuclei familiari coinvolti avevano chiesto un provvedimento di tutela del possesso, impedendo temporaneamente l’accesso ai geologi e agli archeologi della Roma. La situazione si è ulteriormente complicata a maggio, quando i giudici avevano stabilito che, nonostante la questione della proprietà delle aree, il possesso dei residenti doveva essere tutelato, bloccando l’ingresso della Roma.
Successivamente, il Comune ha ottenuto lo sgombero forzoso delle aree, decisione confermata dal TAR. I giudici hanno rigettato i ricorsi dei residenti dichiarando che l’occupazione era “sine titulo”, ossia senza titolo legale. L’ultimo capitolo della vicenda si è concluso con il Consiglio di Stato che ha respinto ulteriormente i ricorsi, rendendo effettiva l’ordinanza di sgombero. Il 7 agosto, le aree sono state sgomberate pacificamente con l’intervento delle autorità.
La questione dell’autodemolitore: risoluzione consensuale
Un ulteriore ostacolo è stato rappresentato dall’azienda di autodemolizione operante nella zona. Inizialmente, la Roma aveva già avviato i sondaggi, ma i lavori erano stati interrotti da una sospensione del TAR. Tuttavia, a settembre, la questione si è risolta in maniera amichevole. L’azienda ha concordato con il Dipartimento Lavori Pubblici del Campidoglio di liberare le aree. Chiedendo solo un po’ di tempo per organizzare il trasloco. Oggi, insieme ai terreni sgomberati ad agosto, la Roma ottiene anche l’accesso all’area dell’autodemolitore.
Il futuro del progetto: si attende il progetto definitivo
L’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, ha espresso soddisfazione per il completamento delle operazioni di sgombero e per il ritorno al tavolo tecnico con la AS Roma. “Abbiamo completato tutte le operazioni di competenza del Comune sia sul piano urbanistico che sul recupero delle aree. Ora manca solo il progetto definitivo”, ha dichiarato Veloccia.
La Roma, dal canto suo, conta di riprendere i lavori di scavo già all’inizio della prossima settimana. Con l’obiettivo di finalizzare il progetto definitivo e proseguire verso la realizzazione del tanto atteso stadio a Pietralata.