La denuncia di FDI, gli impianti sportivi sono fermi. Subito una commissione ad hoc
La denuncia politica arriva dal vice presidente del Consiglio di Roma Capitale ed esponente di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni. E dal delegato romano allo sport del partito di Giorgia Meloni Alessandro Cochi. E riguarda le decine di impianti sportivi in città che attendono le autorizzazioni e i contributi per essere ristrutturati. O quelli nuovi che dovrebbero sorgere. Ma purtroppo sembra che per questo settore già così duramente colpito dalla pandemia sia tutto fermo. In questo caso secondo i due esponenti politici di FDI per colpa del regolamento comunale. Che conterrebbe una serie tale di cavilli e di prescrizioni da rendere l’iter di autorizzazione dei lavori simile ad una via crucis. Fino a scoraggiare la maggior parte degli interessati. Tutto ciò anche a scapito dello sport di base nelle scuole e nei quartieri. Che spettano invano da anni quelle risposte che non arrivano.
“A fronte di 49 procedimenti amministrativi avviati, solo due sarebbero vicini alla conclusione”, hanno attaccato Figliomeni e Cochi. “E questo dimostra l’inefficienza delle nuove norme volute dalla Raggi. E la incapacità degli uffici nel produrre atti amministrativi concreti”. Quelli cioè che servirebbero come il pane alla città per ripartire dopo la pandemia. Anche in un settore così importante come quello dello sport.
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“Da due anni e mezzo oltre 40 concessionari hanno avviato una procedura per il riconoscimento di importanti investimenti fatti negli anni negli impianti sportivi comunali. Ma la precedente commissione sport, richiesta da Fratelli d’Italia, si è dimostrata l’ennesima farsa della disastrosa amministrazione a 5 Stelle. Un iter consentito grazie a una norma transitoria contenuta nel nuovo regolamento degli impianti sportivi comunali che l’amministrazione ha approvato nell’aprile del 2018 tra mille contestazioni e polemiche. E come volevasi dimostrare, l’inefficienza delle nuove norme volute dalla Raggi si è manifestata nella incapacità degli uffici nel produrre atti amministrativi concreti. Che potessero riconoscere le istanze dei concessionari”.
“Ben 49 procedimenti sono stati avviati e appena due sembrerebbero vicini alla conclusione positiva. Negli altri casi, l’iter si è concluso con un diniego spesso figlio di cavilli e pareri opinabili. Frutto del non decidere oltre che della cattiva interpretazione della burocrazia. Insomma, dopo decine e decine di concessioni lasciate scadere e bandi pubblici andati deserti, ancora una volta si dimostra la totale incapacità dell’amministrazione grillina di far fronte, con atti concreti, ai problemi della città”. Così in un comunicato il vice presidente dell’Assemblea capitolina Francesco Figliomeni e il responsabile romano FDI per lo sport Alessandro Cochi.
“Abbiamo nuovamente richiesto la convocazione urgente della commissione Sport per discutere dell’allungamento delle concessioni, previsto dal precedente Governo – hanno concluso Cochi e Figliomeni. Ed anche per cercare di far semplificare le procedure atte a consentire una rimodulazione degli spazi all’interno degli impianti sportivi. Visto che la modulistica presenta clausole vessatorie ed inapplicabili”.