La “Dolce vita” e l’alta moda a Roma? Non ritorneranno mai più, colpa della miopia dei politici
Addio alla “dolce vita” della haute couture nella Capitale. A Roma si è chiusa un’epoca irripetibile che non ritornerà mai più. Complici le amministrazioni che si sono succedute al governo della città. Impossibile, oggi, il confronto con la Fashion Week milanese, si tratta di due storie completamente diverse. Da Gattinoni a Balestra, a Lella Curiel le storiche maison del made in Italy scendono in campo e si raccontano. “Nonostante quanto accaduto negli ultimi anni a Roma, il distacco, l’indiffernza, la noncuranza da parte delle istituzioni – spiega Guillermo Mariotto couturier della maison Gattinoni- l’alta moda continua a fare parte del pedegree della capitale. I nostri clienti oggi giungono da tutto il mondo, soprattutto dal Medio Oriente, per vestire l’unicità”.
Però a Roma ci sono le maggiori Accademie di Moda
E aggiunge: “E’ curioso comunque perché a Roma ci sono le maggiori Accademie di Moda dove studiato i giovani creatori, le novità e l’artigianalità sono il core business della loro produttività invidiata dal mondo. La città, poi, possiede da secoli i palcoscenici naturali più affascinanti per sfilare. E’ vero purtroppo che l’effervescenza di un tempo delle grandi case di moda, dalle sorelle Fontana a Schubert, da Valentino a Capucci, Fendi, Balestra o non esistono più o si sono evolute e trasformate al passo con i tempi”.
Un peccato non sfilare più negli scenari della Capitale
Milanese doc con una passione per la capitale Lella Curiel, signora del pret-à-couture, “rimpiange di non sfilare più nella capitale, nelle piazze, all’interno dei palazzi storici, in luoghi di incontaminato splendore. Ho abitato la capitale per 32 anni, a Roma sfilava l’haute couture, poi Altaroma ha distrutto tutto. Politiche sbagliate, amministrazioni assenti, anni beati, felici, non ritorneranno più. E non ritornerà più l’alta moda in Italia, a Milano c’è un sofisticato e alto pret-à- porter, l’alta moda ormai è solo a Parigi”.
Balestra: gli anni d’oro della haute couture a Roma non torneranno più
Federica Balestra, erede di Renato, uno dei maggiori stilisti italiani, che accanto alla sorella Fabiana sta portando avanti la storica griffe fondata dal padre, confessa che “purtroppo gli anni d’oro della haute couture a Roma non ritorneranno più. C’è molta nostalgia ripensando a stagioni che ormai appartengono solo alla storia. Pur mantenendo il nostro quartier generale nella capitale, nel cuore di piazza Barberini, da anni, d’accordo mio padre, stiamo puntando al mercato estero, Stati Uniti tra Los Angeles e New York, Miami, ma anche Saint- Barth, con il pret-à-porter, una linea giovane, e naturalmente abiti haute couture per una clientela selezionata. Non nascondo – conclude- che Roma possa svegliarsi dal sui lungo letargo. Noi ci saremo”.
“L’alta moda nella capitale cancellata dal disinteresse e dall’ignoranza della politica”
Stefano Dominella, presidente Tessile, Abbigliamento, Moda e Accessori di Unindustria Lazio, da Milano dove stasera inaugura la mostra all’Accademia del Lusso di via Montenapoleone, Fiftiees in fashion, spiega: “L’alta moda nella capitale è stata cancellata dal disinteresse e dall’ignoranza della politica. Un evento sportivo o un concerto di musica rock stimolano maggiormente la classe dirigente senza sapere che la moda è cultura, bellezza, ma anche business”. “Le stagioni non ritornano – prosegue – ma possono evolvere. Oggi manca anche la competizione perché quasi tutti gli atelier hanno chiuso o si sono trasferiti all’estero, non ritornerà mai la Hollywwod sul Tevere o Donna sotto le stelle, ma per la città manca un progetto strategico sulla moda”.