La funivia della Raggi si ferma su un distributore di benzina

La funivia della Raggi rischia di diventare un distributore di benzina. Non è una battuta, ma quanto denunciano gli abitanti di Collina delle Muse. Uno dei punti dove sarebbe prevista una fermata della linea sospesa che dovrebbe collegare la stazione della metro A di Battistini al quartiere di Casalotti. Ricordiamolo, la funivia è sempre stata un cavallo di battaglia della sindaca. E in realtà ci sarebbero anche i finanziamenti ministeriali, per un importo di circa 100 milioni. Ma come era facile prevedere, tra il progetto e  l’esecuzione dell’opera sono insorte diverse difficolta. Che hanno rallentato il tutto. Tanto che ancora la fattibilità dell’opera deve avere il via libera dalla giunta. I grillini ci credono nonostante tutto, ma ormai mancano pochi mesi alla fine del mandato. E dunque è probabile che il dossier funivie finirà sul tavolo del prossimo sindaco. Ricordiamo che l’opera funiviaria si dovrebbe sviluppare per quattro chilometri, proprio tra i due capolinea di Battistini e di Casalotti. Con altre cinque fermate intermedie. Rispettivamente Acquafredda, Montespaccato, Torrevecchia, Campus e appunto Collina delle Muse GRA. Dove i residenti hanno visto in questi giorni delle ruspe al lavoro. Ma gli scavi non erano per la stazione della funicolare. Come pure in molti hanno pensato. Ma per un distributore di carburante. Che incredibilmente ha avuto la concessione, proprio dove dovrebbe sorgere la nuova stazione.

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Il comitato di Collina delle Muse, aspettavamo la funivia invece arriva una pompa di benzina. Che porterà altre auto e inquinamento

Appena i cittadini di Collina delle Muse hanno capito che gli scavi nel loro territorio non erano per la funivia ma per una nuova pompa di benzina, sono scesi sul piede di guerra. E hanno affidato le loro proteste al comitato di quartiere. Che ha espresso forti critiche sul ritardo nella realizzazione dell’opera. Ma anche la costruzione di un distributore di carburante in prossimità del luogo dove dovrebbe sorgere una stazione della funivia ha lasciato tutti basiti. Come dire, si passa da un’ipotesi ad impatto zero a una che prevede anche indirettamente un incentivo all’uso dell’auto. “Come è possibile che venga agitato per anni il vessillo di un’opera di trasporto pubblico, e poi lo si baratti in silenzio con un distributore? Evidentemente, secondo Roma Capitale, – l’attacco del Comitato di Quartiere – gli abitanti di Montespaccato, Collina delle Muse, Quartaccio, Belvedere Montello, non hanno bisogno di parchi, verde o mezzi di collegamento. Ma di carburante, da mettere nelle proprie auto prima di affrontare il traffico cittadino”.
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