La natura che sorprende raccontata da Andrea Bonifazi: tra funghi “zombie” e tanatosi (FOTO)
La natura come ben si sa sorprende sempre ed i suoi meccanismi a volte sono affascinanti. Con Andrea Bonifazi di Scienze Naturali andremo proprio a vedere nel dettaglio alcune di queste peculiarità. Questo viaggio ci porterà alla scoperta della tanatosi, dei parassiti e dei funghi “zombie”.
La Tanatosi
“La parola tanatosi in Ecologia rappresenta un comportamento messo in atto da molti animali, sia vertebrati che invertebrati. Si tratta di una strategia vincente che, in seguito ad un pericolo reale o potenziale, implica l’irrigidimento del corpo al fine di simulare uno stato di morte, scoraggiando l’eventuale predatore. In foto una comune biscia (Natrix helvetica) mette in atto questo straordinario comportamento. Oltre a tenere la bocca spalancata in una recitazione da Oscar, spesso questi serpenti rilasciano anche un liquido maleodorante dalla cloaca, ricordando così una carcassa in decomposizione, qualcosa di davvero poco appetibile per un eventuale predatore. Morire per non morire è il motto alla base di questo adattamento che, con le sue molte sfaccettature, compare in specie molto distinti tassonomicamente, ma unite da un unico fine: la sopravvivenza”, racconta il Dottor Andrea Bonifazi.
Parassiti “Zombie”
“Questa è la storia di Leucocloridium paradoxum, un platelminta trematode parassita diffuso in Europa ed in Nord America che ha un ciclo vitale assurdo, trasformando il suo ospite in uno “zombie” desideroso di farsi divorare da altri voraci predatori. Andando con ordine: le chiocciole del genere Succinea – le vittime di questa storia – hanno strani gusti culinari, apprezzando le… feci. Non è uno strano feticismo, è proprio una delle loro fonti di nutrimento. Quando si imbattono negli escrementi di un uccello, gustano quella prelibatezza, talvolta finendo per ingerire delle uova passate attraverso l’intestino dell’inconsapevole volatile. Quando queste si schiudono nella chiocciola, inizia l’orrore: cambiano forma più volte, arrivando ad assumere un aspetto allungato e, dall’interno dell’ospite, migrano verso le antenne oculari, sostituendosi ai loro occhi. Una volta giunti a destinazione, iniziano a pulsare alternando una colorazione a bande verdi, bianche e rosse. Sono appariscenti, troppo… così c’è il rischio di essere mangiati! Beh, il loro fine è proprio quello: non basta aver colonizzato le ignare chiocciole, ora cercano in ogni modo di farle divorare da qualche grosso predatore.
Questi poco vistosi gasteropodi, infatti, sono solitamente schivi ed evitano la predazione celandosi nell’ombra… ma il verme che le “comanda” non solo le rende variopinte, impedisce anche loro di percepire adeguatamente la luce, così che queste salgono in punti particolarmente esposti e… gnam! Quando un uccello avvista quel colorato e pulsante richiamo è ormai troppo tardi, venendo inghiottite. L’uccello, ora l’ospite definitivo di questi vermi, diventa una “nursery”, con i trematodi che si riproducono al suo interno, producendo uova che verranno espulse con le feci… in attesa che queste vengano nuovamente mangiate per ricominciare questo orrido ciclo”, spiega Andrea.
Frame Video di Gilles San Martin
Funghi “zombie”
Ophiocordyceps unilateralis è un fungo che colpisce prettamente le formiche quella della specie Camponotus leonardi. Non solo formiche ma anche cavallette ed altri insetti possono essere parassitati da questo fungo. Questo parassita entra nel corpo dell’ospite e sostanzialmente ne prende il controllo. Gli insetti colpiti sembrano quindi comportarsi in modo molto strano ed inusuale. Purtroppo l’ospite non ha alcun modo di liberarsi di questo parassita una volta che è stato infettato. Quando l’insetto muore, il fungo continua a crescere attraverso le spore. Una volta che quest’ultimo si è sviluppato si possono notare delle escrescenze sull’ospite dall’aspetto molto particolare.
Foto da “Nuovi mondi- astronomia e scienza”