La protesta degli studenti de La Sapienza contro il genocidio a Gaza: “Presidente Mattarella venga da noi”
La Sapienza, Roma: in occasione della XI edizione della Giornata del Laureato presso l’Università La Sapienza di Roma, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si prepara ad affrontare una situazione insolita. Gli studenti, già da undici giorni accampati in presidio permanente all’interno dell’ateneo, hanno inviato un invito speciale al Capo dello Stato affinché si unisca a loro durante il loro presidio e annesso corteo.
La Sapienza: protesta degli studenti
Nella lettera indirizzata a Mattarella, gli studenti esprimono il loro impegno costante, evidenziando di essere in mobilitazione da otto mesi. Si ribadisce l’attenzione sul dramma che si sta consumando in Palestina.
Denunciando il coinvolgimento delle università nel supportare le operazioni militari in corso. Questa mobilitazione studentesca non è una novità, poiché in molti atenei italiani e internazionali. Si è chiesto ai rettori un dialogo e azioni concrete riguardo ai legami con l’industria bellica e le istituzioni israeliane.
“Presidente Mattarella venga da noi”
Le richieste degli studenti sono rimaste inascoltate e il loro impegno è stato contraccambiato con silenzi e repressione. La lettera sottolinea la necessità di un dialogo aperto e critico, fondamentale per la libertà di ricerca.
La visita del Presidente alla Sapienza non può limitarsi alla cerchia protetta del rettorato. Gli studenti chiedono a Mattarella di raggiungerli nel presidio delle tende, luogo simbolico della loro protesta contro il genocidio in corso a Gaza. Questa richiesta riflette la volontà di instaurare un confronto diretto e significativo con le istituzioni, un dialogo che gli studenti chiedono da tempo.
Contro il genocidio a Gaza
La lettera, scritta con determinazione e pacatezza, rappresenta la voce di una generazione impegnata e consapevole delle proprie responsabilità sociali e politiche.
Resta da vedere se il Presidente Mattarella accetterà l’invito e si unirà agli studenti nel loro presidio delle tende, per ascoltarne le istanze e confrontarsi con la realtà vissuta dagli stessi protagonisti della mobilitazione.