La Raggi apre a Draghi. Ma in Campidoglio rimane sola

la sindaca di Roma Virginia Raggi ha aperto alla possibilità che il Movimento 5 Stelle appoggi un governo nazionale con premier Mario Draghi. Lo ha fatto con una intervista a quotidiano Il Foglio, secondo una linea ‘governista’ molto vicina alle posizioni espresse in queste ore dall’ex capo politico de Movimento Luigi Di Maio. “E’ il momento di rompere gli schemi, il M5S dialoghi”. Così Virginia ha lanciato il sito endorsement a Draghi, ma da Palazzo Senatorio è arrivato solo un assordante silenzio. Anche dai suoi fedelissimi. Mentre qualcuno è andato decisamente contro, con giudizi lapidari. Come il consigliere Paolo Ferrara, dato vicinissimo alla prima cittadina. Che però sul possibile governo dell’ex numero uno della BCE è stato lapidario. “Sarebbe un colpo di grazia per il Paese e per Roma”, ha dichiarato Ferrara su Facebook. Dimostrando plasticamente se ancora ce ne fosse bisogno che nel mondo grillino le vicende politiche di queste ultime ore nonn sono state ancora metabolizzate. Con il Movimento che appare diviso come forse mai era avvenuto nel recente passato.

Rompiamo gli schemi. Ma l’appello di Virginia pro Draghi cade nel vuoto

L’appello della sindaca a rompere gli schemi e a schierarsi con Draghi rivolto ai colleghi del Movimento sembra davvero essere caduto nel vuoto. Silenzio dai suoi fedelissimi, compresi quelli che di solito rilanciano subito via tweet il Raggi pensiero. Come il neo vice sindaco e assessore alla mobilità Pietro Calabrese. Che ha recentemente preso il posto del silurato Luca Bergamo. E che alla Raggi deve sicuramente tantissimo. Ma su questa vicenda, anche Calabrese per ora ha ‘glissato’. Così come il suo collega di giunta Andrea Coia. Altro ‘beneficiato’ dall’ultimo recentissimo rimpasto. Entrato in giunta al posto dell’ex assessore al commercio Cafarotti. Unica voce a favore quella dell’assessore al personale Antonio De Santis. Mentre anche il capogruppo Giuliano Pacetti non ha ancora dichiarato nulla. E anche su questa vicenda la sindaca appare sempre più sola. Al di là di quello che poi decideranno i 5 Selle a livello nazionale. Con la sua ‘nemica’ Roberta Lombardi che in un tweet ha bollato il tentativo di Draghi come “un governo tecnico senza anima e senza visione. Non per noi”.

Dopo il rimpasto di giunta altri due consiglieri M5S pronti a lasciare. Maggioranza in bilico

Il grillino Paolo Ferrara, il popolo italiano ha già assistito ai risultati di un governo tecnico

Ma il giudizio più severo su un eventuale governo Draghi lo ha reso il consigliere comunale grillino Paolo Ferrara. “Il popolo italiano ha già assistito ai risultati di un governo tecnico – ha detto Ferrara. Quello del senatore a vita Mario Monti. Che ha portato in eredità al Paese 20 miliardi di tasse. 130 miliardi di debito pubblico e quasi 700 mila posti di lavoro in meno. Accettarlo ancora sarebbe dare il colpo di grazia al Paese e a Roma”. Chissà se la Raggi avrà letto, e se le saranno fischiate le orecchie. Di sicuro, il suo tentativo di mettersi in scia al nascente governo Draghi per ora almeno a Roma è rimasto isolato. E la futura campagna a sindaco è sempre più vicina.

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