La Raggi e il PD litigano anche per la Città della Scienza a via Guido Reni

Doveva diventare la Città della Scienza. Un luogo simbolo della nuova vocazione internazionale della Capitale. Questo era il destino deliberato per il grande spazio della ex caserma di via Guido Reni all’epoca della giunta Marino. Ma poi il progetto si è arenato, come troppe volte succede a Roma. E allora è iniziato il rimpallo delle responsabilità. Con l’ex sindaco PD che ha attaccato la giunta Raggi, ma anche la minisindaca del Municipio 2. Che avrebbe proposto un progetto alternativo. Non più la cittadella della scienza, ma delle Arti. Più facile e immediata da realizzare. E se vogliamo essere maliziosi, con più associazioni pronte a partecipare a futuri bandi. Ma proprio questo eventuale cambio ha riacceso lo scontro politico. Mentre dal Campidoglio si difendono, affermando che i tempi sono stati rispettati. E che gli eventuali ritardi sono da addebitare alle complesse procedure burocratiche. Tra conferenze dei servizi, osservazioni e controdeduzioni. Insomma, e ci perdonerà il celebre regista e scrittore Sorrentino se peschiamo dal titolo di un suo romanzo, hanno tutti ragione. Ma intanto la Città della scienza ancora non si vede. E dal 2016 sono già trascorsi cinque anni.

Città della Scienza o delle Arti? E a sinistra esplode lo scontro politico

Il primo a commentare l’ipotesi prospettata dalla minisindaca democratica del Municipio 2 è stato Ignazio Marino. L’ex primo cittadino di Roma si è detto “rattristato e dispiaciuto” perchè “viene cancellato il piano di rigenerazione urbana di un intero quartiere di Roma ed anche la realizzazione di un Museo della Scienza”.

Ma una bacchettata è arrivata anche verso il Movimento 5 stelle “a cui manca capacità e preparazione per gestire le grandi opere della Capitale”. Sentendosi chiamata in causa, la stessa Raggi ha replicato.

”Abbiamo subito ripreso il tuo progetto a cui la conferenza dei servizi ha imposto una revisione degli elaborati – ha replicato la sindaca. Approvato una delibera di giunta per gli interventi in variante nella primavera 2019 e poi c’è stato il via libera in Aula alla fine 2019. Poi tempi tecnici per osservazioni, controdeduzioni e pareri, lo abbiamo riportato in Assemblea capitolina a fine 2020 per l’approvazione finale nella quale si confermava appunto la destinazione a Museo della Scienza. A dicembre 2020 è stato tutto inviato alla Regione Lazio”.

E infine ovviamente non poteva mancare la replica finale della Regione. “Il progetto è stato presentato da Roma Capitale alla Regione Lazio solo il 20 gennaio 2021, ed è differente da quello elaborato dalla Giunta Marino -hanno precisato da via Cristoforo Colombo. Quindi l’amministrazione comunale ci ha messo quasi 5 anni per portarlo all’attenzione dell’ente regionale”.

Tuttti contro tutti insomma, anche perché siamo in piena campagna elettorale. Ma intanto a rimetterci sono come sempre solo gli incolpevoli cittadini romani.