La Raggi nomina assessore alla Cultura un’ex compagna di classe esperta di “Burlesque”
La Raggi stavolta pesca in casa, addirittura arruola una ex compagna di classe per la pesante delega di Assessore alla Cultura del Comune di Roma. Si chiama Lorenza Fruci, ha 43 anni e vanta un curriculum piuttosto modesto se rapportato ai suoi predecessori. Sostituirà (a sorpresa) Luca Bergamo, che era anche vicesindaco.
La biografia di Fruci vanta come fiore all’occhiello la realizzazione di libri sugli spogliarelli. O meglio, come si usa dire negli ultimi anni: burlesque. Ecco i titoli “Burlesque. Uno spettacolo chiamato seduzione” e “Betty Page. La vita segreta della regina delle pin-up” e con il corto “Burlesque. Storia di donne”.
Allorché venne assunta come delegata del sindaco per le Pari Opportunità, più di un giornale espresse forti peplessit. A comunciare dal Corriere della Sera. Il nuovo assessore alla Cultura ha una laurea in Scienze delle Comunicazioni. Alla quale ha aggiuno un master all’Accademia delle Belle Arti. Da una anno percepisce dal Comune di Roma 27.579,41 euro annui lordi per un impegno part-time. Finora ha avuto funzioni di “indirizzo e controllo politico in ordine alle progettualità afferenti lo sviluppo delle politiche di genere per la promozione dei relativi diritti, per l’accoglienza e per il sostegno alle donne”, come riporta la delibera dell’investitura. Attività nella quale non ha brillato.
Assessore alla Cultura, qual è il criterio della Raggi?
Ieri è arrivata l’improvvisa promozione. Lorenza Fruci e la Raggi, come riporta Artribune, «si conoscono da una vita essendo state per ben cinque anni compagne di classe al liceo dal 1992 al 1997. Un tempo il compito strategico di assessorato alla cultura a Roma – roba pesante quanto un ministero – era assegnato ai più autorevoli o geniali intellettuali della città (Renato Nicolini, Gianni Borgna, Umberto Croppi, Flavia Barca)».
La scelta di puntare su un ex compagno di scuola è diventata una prassi tra i pentastellati. Maestro, in tal senso, è Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri ha promosso e valorizzato numerosi compagni di scuola della sua Pomigliano d’Arco. La Raggi pare seguire lo stesso criterio meritocratico.