La Raggi ‘sfratta’ anche S. Egidio. Niente housing sociale nell’immobile di via Giolitti

Alla fine l’accordo è saltato. E la Comunità di S. Egidio Acap Onlus non avrà l’immobile al numero 239 di via Giolitti. Destinato al co housing, ovvero all’accoglienza dei senza fossa dimora. Per togliere queste persone (o almeno chi da’ il consenso) dalla strada. E dare loro un tetto sopra la testa. Il Campidoglio e il competente dipartimento per le politiche sociali avevano fatto un bando, con i termini per partecipare che scadevano poco più di un anno fa. Esattamente nel luglio del 2020. Poi a settembre dello stesso anno, erano state esaminate le domande. Presentate da associazioni senza finalità di lucro impegnate nel sociale. Tra le quali la Comunità di S. Egidio. E a dicembre erano stati dati i punteggi ai progetti. Sembrava tutto a posto quindi, ma poi qualcosa è andato storto. E la stessa S. Egidio Acap aggiudicataria, a maggio del 2021 ha scritto al comune. Manifestando la propria volontà irrevocabile di rinunciare all’assegnazione. Ma perché, visto che l’iter si era brillantemente concluso? Mistero, perché dalla delibera dipartimentale di revoca non risultano le motivazioni del mancato accordo. Ma 7Colli ha voluto vederci chiaro. E alla fine la realtà è venuta a galla.

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La rinuncia da parte della Comunità di S. Egidio alla assegnazione della porzione dell’immobile di via Giolitti destinata al co housing sta facendo scalpore. E iniziano ad emergere anche le reali motivazioni del dissidio con l’amministrazione capitolina. Che ha portato il competente dipartimento a firmare la delibera di revoca n. 2749 ieri, 27 agosto 2021. La questione riguarderebbe una parte specifica del bando. Che non prevedrebbe con sufficiente chiarezza chi accogliere nell’edificio. Soggetti fragili e senza fissa dimora, certo. Ma scelti da quale graduatoria, e con quale metodo? Sembra allora che dopo l’aggiudicazione il Campidoglio abbia preteso di utilizzare le proprie graduatorie. Mentre S. Egidio, che da decenni si occupa di assistere i più fragili, rivendicava il diritto a valutare le priorità. E le persone da indicare per collocarle nei nuovi appartamenti. Così, sarebbe nato un muro contro muro. Con la definitiva rinuncia alla gestione. Un pasticcio evitabile, senza dubbio. Semplicemente con un po’ di buon senso. Che purtroppo sembra sempre più spesso mancare in questa fase crepuscolare dell’amministrazione grillina.