La Raggi si vuole ricandidare. Ma tra i suoi c’è chi si oppone…
Quella del vincolo dei due mandati è la legge più antica e sacra del Movimento 5 Stelle. Lo stesso Di Maio ha detto in passato che non si tocca, né ora né mai e lo stesso Grillo lo ha ribadito più volte. Insomma. è una regola fondante. Vuol dire che gli eletti dei 5stelle a qualsiasi carica elettiva, dopo due mandati non possono più ripresentarsi. Ma c’è sempre un però. Però se un’amministrazione, o anche un governo, cade anzitempo, che succede? Così proprio Di Maio nel luglio scorso ha introdotto la singolare regola del mandato zero, soprattutto per i comuni, il quale si sottrae alla regola dei due mandati. Ovviamente la piattaforma Rousseau l’ha approvata.
Col vincolo di mandato Stato maggiore grillino ko
Ora si crea il problema del politburo grillino, dello stato maggiore. In caso di elezioni, molti sarebbero a spasso. E allora anche Grillo ha cominciato a dire che coerenza non vuol dire rigidità, che bisogna fare dei cambiamenti… Insomma, teniamo tutti famiglia. Anche Di Battista sostiene che se la legislatura dovesse concludersi anzitempo, non sarebbe proprio un vero mandato. E voilà, il gioco è fatto. Insomma, se si votasse oggi, prima che la piattaforma Rousseau approvi questi “necessari cambiamenti”, rimarrebbero fuori dal parlamento “eccellenze”. Come Di Maio, Fico, Bonafede, Lezzi, Toninelli e Giulia Grillo. E tra i parlamentari, anche Paola Taverna, Carlo Sibilia, Francesco d’Uva, Giulia Sarti e Stefano Patuanelli.
Crimi apre alla terza candidatura della Raggi
La nomenklatura sarebbe decapitata. Ma la soluzione l’ha trovata l’attuale capo politico grillino, Vito Crimi. Pochi giorni fa in un’intervista ha cominciato a parlare di “ottica pluriennale”, “il mondo che cambia”, “sindaci grillini alla seconda legislatura”, e via di questo passo. E’ chiaro che Crimi parla per spianare la strada alla Raggi, che vorrebbe ricandidarsi. Lei infatti ha anche svolto un mandato precedente come consigliere di opposizione. E questo, per molti grillini stessi, è un doppio suicidio. Primo perché la Raggi a Roma ha lavorato malissimo e quindi perderà. E poi perché viene a cadere questo tabù sacro la cui scomparsa fa perdere ai 5 stelle ogni residua credibilità. Allora siete come quelli che avete sempre criticato.
Il destino della Raggi si deciderà in autunno
Il bello è che chi contesta la deroga non lo fa per motivi squisitamente ideali. Ad esempio Monica Lozzi, vivace presidente del VII municipio, a Roma Sud, pubblica una foto di Grillo e Casaleggio in cui è scritto “la regola dei due mandati non si tocca e non si deroga”. Tutto perché lei vuole candidarsi al posto della Raggi. Insomma, siamo al cupio dissolvi grillino. Se ne parlerà agli Stati Generali di quest’autunno. Ma se facessero una deroga alla regola, di fatto vorrebbe dire cancellarla. Ma dai grillini siamo abituati a questo a anche a peggio di questo. Auguri.