La Rai rescinde il contratto di Sara Giudice: accuse di violenza e polemiche
La Rai si “tutela” e cerca di stare alla larga dalle polemiche, annullando il contratto di Sara Giudice, la giornalista coinvolta insieme al compagno Nello Trocchia in gravi accuse di violenza sessuale nei confronti di una collega. La presunta vittima ha dichiarato di essere stata baciata e palpeggiata dai due senza il suo consenso. La donna ha anche affermato di aver assunto, contro la sua volontà, la cosiddetta droga dello stupro, pur senza accusare direttamente i colleghi di avergliela somministrata.
La dirigenza della Rai ha dunque deciso di non proseguire con la collaborazione con Sara Giudice, che era stata scelta come inviata per il programma di Rai2 L’Altra Italia con Antonino Monteleone. E proprio Monteleone ha confermato la decisione, dichiarando: “Mi è stato comunicato dal direttore Paolo Corsini che il suo contratto non sarà finalizzato. L’editore ha ritenuto che non ci fossero le condizioni necessarie per proseguire”. La Giudice, nota per il suo lavoro a PiazzaPulita, è accusata da una collega che non fa parte del team di Rai2. L’episodio in questione risale a gennaio 2023.
Il contesto
Lo scorso agosto, Sara Giudice aveva ricevuto la matricola Rai, documento che precede la stipula di un contratto, firmata dall’amministratore delegato Roberto Leone. Ma poi si era fermato tutto. Monteleone ha spiegato che la decisione di non andare avanti è stata influenzata dal fatto che “la denunciante e la denunciata lavorano nella stessa azienda”. La Rai avrebbe quindi valutato che, mandando Sara Giudice in video, si sarebbe esposta a critiche, in particolare dalla destra politica. “Chi si prenderà la responsabilità di farla tornare sullo schermo?”, si è chiesto Monteleone.
L’accusa di stupro di gruppo
La giornalista che ha sporto denuncia sostiene che Giudice e Trocchia l’avrebbero molestata prima in un pub durante una festa tra amici e poi nel tragitto di ritorno in taxi. La vittima ha anche presentato un test che indicherebbe la presenza della droga dello stupro nel suo organismo, ma le controanalisi non hanno confermato, sollevando ulteriori contestazioni da parte della difesa. La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del caso, ma la controparte ha presentato opposizione. Il giudice per le indagini preliminari dovrà quindi decidere nel corso dell’udienza fissata per dicembre.
La posizione di Sara Giudice
Sara Giudice ha negato con forza tutte le accuse, annunciando l’intenzione di procedere con querele per diffamazione. Fino a questo momento, non ha rilasciato ulteriori commenti, tranne che denunciare le minacce di morte ricevute tramite Facebook, dove alcuni utenti le hanno scritto: “Una pallottola in fronte e passa tutto, tr… fottuta”. La polizia postale è al lavoro per identificare i responsabili delle minacce, dopo che la giornalista ha presentato un esposto.
Ora si attende la decisione del tribunale, che potrebbe mettere un punto finale a una vicenda tanto delicata quanto complessa.