La Regione Lazio nomina i nuovi direttori Asl: ma manca l’accordo per la Asl Roma 6 e Tor Vergata

Il governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca

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La sanità del Lazio si prepara a una svolta importante con la nomina di tutti i nuovi direttori generali delle ASL-Aziende Sanitarie Locali. Dopo anni di commissariamenti, il governatore Francesco Rocca in carica da quasi 2 anni ha già designato i primi cinque nuovi vertici. Ma la partita resta aperta per alcune posizioni chiave, dove i contrasti politici impedirebbero di raggiungere un accordo definitivo.

La Regione Lazio pronta a nominare i nuovi direttori Asl

Due mesi fa sembrava che la nuova mappa del potere nella sanità regionale fosse ormai delineata. La sanità, che assorbe circa il 70% del bilancio del Lazio, pari a 12 miliardi su 18, rappresenta un settore strategico, e le scelte relative ai nuovi direttori generali hanno un peso politico significativo.

Le prime nomine confermate dal governatore includono Giuseppe Quintavalle alla guida della Asl Roma 1, Francesco Amato alla Roma 2, Silvia Cavalli alla Roma 5, Sabrina Cenciarelli a Latina e Maria Paola Corradi al San Giovanni. Questi nomi, in gran parte provenienti dalla precedente legislatura guidata dal centrosinistra di Nicola Zingaretti, segnano una continuità amministrativa in alcune delle principali strutture sanitarie.

Manca l’accordo su Asl Roma 6 e Tor Vergata: i nodi ancora irrisolti

Nonostante queste prime designazioni, restano ancora in sospeso alcune nomine cruciali. La situazione più complessa riguarda la Asl Roma 6 (che comprende tutti i comuni dei Castelli Romani, più Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno) e l’ospedale di Tor Vergata, situato in zona Roma sud. Alla Roma 6, il commissario uscente Francesco Marchitelli ha lasciato la direzione per assumere un incarico presso l’Asl di Alessandria. Il suo successore non è ancora stato individuato. Tra i candidati si fa il nome di Gianni Profico, dirigente con lunga esperienza nel sistema sanitario regionale, ma le divergenze interne a Fratelli d’Italia starebbero rallentando la decisione.

A Tor Vergata, invece, sembra ormai certo che Isabella Mastrobuono non verrà confermata. Anche qui, però, non è stato ancora indicato un nuovo direttore. Segno delle difficoltà nel trovare un equilibrio tra le diverse correnti politiche.

Le nomine prossime alla conferma

Per altre strutture, le scelte appaiono ormai definite. Alla Asl Roma 4 dovrebbe essere nominata Rosaria Marino, ex direttore generale dell’Arpa Lazio, mentre alla guida della Asl di Frosinone andrà Eleonora Di Giulio, già direttore amministrativo della stessa azienda e con un passato presso il Ministero della Salute. Angelo Aliquò sarà confermato al San Camillo e Livio De Angelis agli Ifo. Anche Cristina Matranga, inizialmente in dubbio, sembra ormai destinata a mantenere la direzione dello Spallanzani.

Una variazione significativa riguarda il Sant’Andrea. Daniela Donetti, inizialmente prevista per la conferma, è stata nominata alla guida della sanità umbra. Lasciando spazio a Laura Figorilli, attuale dirigente degli Ifo, per prendere il suo posto.

Le implicazioni politiche

La definizione delle nomine rappresenta non solo un momento cruciale per la gestione della sanità, ma anche un test di coesione per la Giunta regionale (ancora di attesa di trovare un nuovo equilibrio, come richiesto da oltre 6 mesi da Forza Italia) e per le alleanze politiche che la sostengono. Gli equilibri interni a Fratelli d’Italia e le dinamiche con gli altri partiti della coalizione di centrodestra sembrano influire significativamente sulle scelte, rallentando il processo decisionale.

Con il completamento delle nomine, il Lazio punta a rafforzare l’efficienza del suo sistema sanitario e a mettere fine alla lunga stagione dei commissariamenti. Tuttavia, finché non verranno risolti i nodi politici che ancora bloccano alcune decisioni, la nuova governance resterà incompleta. Con inevitabili ripercussioni sul funzionamento delle strutture coinvolte.