La Regione Lazio riapre 3 zone rosse su 4. Ma è un errore
La Regione Lazio decreta la fine di alcune zone rosse, tranne quella di Celleno, nel Viterbese. Ma ci sono polemiche. L’assessore D’Amato ha annunciato: ”Nella giornata di oggi scadono i termini delle ulteriori restrizioni previste nei Comuni di Nerola (RM), Contigliano (RI) e Fondi (LT) e con l’occasione volevo ringraziare i Prefetti e le Forze dell’Ordine per il lavoro svolto che ha consentito di limitare la diffusione dei focolai epidemici nelle zone sottoposte a ulteriori misure restrittive. E’ stato fatto un grande lavoro in stretta collaborazione con i Comuni e le Asl competenti territorialmente per la parte sanitaria.
Perché riaprono le zone rosse?
Non si tratta di uno sciogliete le righe, ma di un rientro alla gestione ordinaria che è strettamente regolamentata. Queste misure sono state necessarie al sopravanzare dei tassi di incidenza dell’epidemia in particolari cluster e non si esclude che su altre situazioni, qualora se ne ravvisino le condizioni epidemiologiche, possano essere riproposte. Infine un ringraziamento va alle amministrazioni comunali e ai cittadini che dovranno mantenere alta l’attenzione”. Un cittadino commenta sotto l’annuncia della pagina facebook della Regione. “La riapertura di Fondi è incomprensibile. Oltre 100 casi, più di Latina che ha il triplo degli abitanti, e si riapre… Considerato il fatto che ci sono stati casi di contagio anche negli ultimi giorni non si capisce quale sia la ragione della riapertura”. Dello stesso tenore i commenti degli altri utenti.
Case di riposo sempre più a rischio
Anche la Lega protesta. “Residenze sanitarie assistenziali, Case di cura e Case di riposo per anziani sono a rischio anche nel Lazio, come dimostrano i casi di contagio da Covid-19 riscontrati in strutture a Nerola, Fondi, Celleno, Contigliano, Civitavecchia, Fiuggi, Rieti, Frosinone e Veroli, Ma anche più recentemente a Fiano Romano, dove si ha notizia di almeno 14 positivi al virus e un decesso. Come medico sono profondamente preoccupata di una situazione che può sfuggire di mano da un momento all’altro”. E’ quanto dichiara l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, medico legale e responsabile Sanità per il partito nel Lazio. “Anziani e operatori sanitari – spiega – non sono tutelati abbastanza e auspico da parte della Regione l’avvio di un piano concreto con iniziative di contrasto efficaci, controlli serrati e una gestione dell’emergenza che garantisca assistenza, sicurezza e servizi sanitari ai pazienti ricoverati. Le Case di riposo non sono considerate ospedali e le norme di protezione sono arrivate colpevolmente in ritardo”.