La Regione Lazio si vanta, ma mascherine e tamponi dove sono?
Mancano ancora tamponi e mascherine. Perché? La Regione Lazio anche ieri si è vantata sulla sua pagina social dei progressi che starebbe facendo e degli sforzi sovrumani per mettere tutti in sicurezza. Scrive l’assessore alla Sanità: “Si sta facendo uno sforzo senza precedenti per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza. Oggi sono state consegnate 31.450 mascherine FFP2 (a chi?, ndr) e domani sono in consegna ulteriori 30 mila (dove?, ndr). Nel fine settimana aspettiamo un carico da 1 milione.
I tamponi fatti solo a una minoranza dei sanitari
La Regione Lazio è tra le Regioni italiane ad aver effettuato il maggior numero di tamponi in relazione ai casi di positività, circa 20 mila tamponi di cui in media il 20% al personale sanitario. Abbiamo adottato ieri le nuove direttive per la sorveglianza degli operatori sanitari, con l’indicazione di effettuare il test diagnostico su soggetti ad alto rischio a seguito della valutazione del rischio di esposizione secondo l’OMS. Sono state adottate tutte le massime misure consentite”.
Ma questi milioni di mascherine promesse quando arrivano?
Ma le cose non stanno così: sono giorni che sentiamo di milioni di mascherine in arrivo da ogni dove. Cina, Russia, Turchia, Giordania, Israele… Ma come mai i medici, gli infermieri, i farmacisti, e le categorie che lavorano a contatto con il publbico ancora non le hanno? Fioriscono sul web i tutor per costruire da soli le mascherine, segno che ancora non sono disponibili. Qual è il percorso di questi milioni di mascherine che starebbero aflfuendo in Italia? Chi le prende, chi le distribuisce? E come mai soprattutto non ce l’hanno neanche i sanitari?
I tamponi vanno fatti a tutti, altrimenti i dati sono falsati
Queste e altre domande degli utenti sul social della Regione Lazio. Molti insistono: i tamponi vanno fatti a tutti, altrimenti non si ha la dimensione del fenomeno e i dati di cui ci inondate non sono attendibili. Ma certo, dice qualcun altro, per fare i tmaponi ci voglioni i reagenti, i microscopi, il personale che li legge. Se avete fatto in passato i taglia alla sanità, ecco che adesso ci troviamo in questa situazione drammatica. Le mascherine andrebbero distribuite in maniera capillare e i tamponi fatti a tappeto, come in Cina e Corea.