La rivoluzione italiana che riabilita “quelli di prima”

Rivoluzione italiana

Un segno della rivoluzione italiana? Ormai piacciono sempre più “quelli di prima”. Demonizzati un tempo, la criminalizzazione verso chiunque avesse fatto politica in passato sembra cessata.

Un incantesimo, in pratica.

Vale la pena di metterli in fila questi elementi della rivoluzione italiana. È stata clamorosa l’ovazione pro Sergio Mattarella alla Scala di Milano. Il presidente della Repubblica che è alla fine del suo mandato è stato acclamato con grande sincerità. Certo, magari non tutti avranno la stessa opinione su di lui, ma il segnale è evidente. Un tempo, gli applausi avrebbero indicato la strada più rapida per l’uscita dal palazzo.

Lo stesso consenso di cui gode Mario Draghi, anche se tutto da valutare perché col popolo non si può e non si deve scherzare, è eloquente. Draghi non è certo un uomo nuovo e non è affatto vergine rispetto alla pratica del potere e ai livelli che ormai conosciuto tutti.

Nella partita del Quirinale gioca un proprio ruolo anche Silvio Berlusconi, che ha ritrovato una centralità inaspettata. Con lui la filosofia ostile “a quelli di prima” è clamorosamente fallita.

Chi ne era interprete, ad esempio a Roma, era Virginia Raggi, finita solo quarta nelle elezioni per il rinnovo del Campidoglio. Ce l’ha fatta persino un vecchio arnese della politica come Roberto Gualtieri che ha battuto un autentico “uomo nuovo” come Enrico Michetti.

I partiti sono ormai tutti fragili, e magari resistono all’interno e all’esterno di essi le cosiddette vecchie glorie.  Accade perché l’opinione pubblica non disdegna più l’esperienza, diventano insopportabili le presunzioni falsamente noviste che disprezzano tutto quello che ha preceduto i cosiddetti tempi moderni.

Possiamo dire che viene così allo scoperto il bluff che aveva fatto innamorare gli italiani per la rivoluzione pentastellata. È bastato mettere all’opera i seguaci di Beppe Grillo per verificarne l’inadeguatezza alla missione istituzionale.

Persino una mia fotografia con Gianfranco Fini ha messo in allarme più di qualcuno. Tranquilli, la rivincita verso tante cattiverie è già arrivata. Godetevi questo tempo che rischiate di veder volare via in gran fretta.