La sinistra perseguita il Tg2 ma perde malamente
Siamo allo stalking anti Tg2, ma siccome c’è giustizia quel pezzo piccolo di sinistra che esercita al tiro al bersaglio soccombe. Il direttore Gennaro Sangiuliano, chiamato in causa dal deputato Anzaldi di Italia Viva davanti all’agenzia delle comunicazioni, vince con una decisione che gli rende onore. E dovrebbe far riflettere chi si ostina a metterne in discussione la professionalità.
Nei palazzi romani ormai si procede a colpi di denunce a vuoto. E non è la prima volta che ci si prova. Ma di fronte ad un’informazione che raggiunge molto più di altri livelli di eccellenza non si dovrebbe insistere.
Il Tg2 non è una testata locale
È bene però restare sulla questione perché può rappresentare un precedente. E l’Agcom è stata chiara: nessuno può pretendere di dettare le regole dell’informazione ad una testata nazionale per elezioni locali o regionali. Lì ci deve pensare la Tgr. Anzaldi pretendeva da Sangiuliano quello che doveva chiedere ai giornalisti Rai delle sedi di Emilia e Calabria.
Tanto è vero che il TG2 non ha dedicato alcuno spazio ai candidati alle elezioni regionali di nessuno degli schieramenti in lizza. Il TG2 ha ospitato, ben prima che iniziasse la campagna elettorale e soprattutto prima che fossero formalizzate le candidature, il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, nella puntata della rubrica “Post” andata in onda il 16 ottobre 2019 e l’ex sottosegretaria Lucia Borgonzoni nella puntata della rubrica “Post” andata in onda il 18 novembre 2019. Il tempo dedicato ad entrambi è stato equivalente e ciò avveniva quando nessuno dei due aveva formalizzato la candidatura.
Esposto “privo di fondamento”
Quando l’Agcom rileva la circostanza che “la contestazione secondo cui il Tg2 abbia seguito solo la campagna elettorale del senatore Salvini è totalmente priva di fondamento“, e Anzaldi dovrebbe scusarsi col direttore. Di più: se un leader nazionale parla dei problemi nazionali, che c’entra con i temi della campagna elettorale regionale?
Addirittura il Tg2 ha fatto anche oltre quel che doveva, se fosse valso il criterio della campagna elettorale locale applicata ad una testata nazionale. Il 17 gennaio ha seguito la manifestazione delle “sardine” (che pure non sono un soggetto politico presente in Parlamento) a Bologna. Il 19 gennaio le “sardine” sono state seguite in una nuova manifestazione a Bologna e il 23 gennaio ha seguito le “sardine” nel comune di Bibbiano. Per la loro rilevanza nel dibattito politico extraregionale, ed è evidente che si è trattato comunque di un vantaggio per la sinistra.
Non siete i padroni della Rai
Ma a costoro non basta mai. Ai vertici della Rai in molti anfratti ancora importanti, le varie anime della sinistra non tollerano che ci siano professionisti non allineati alla loro volontà di egemonia. E non si capisce neppure quale sia la convenienza, quasi a pretendere di dover tappare la bocca a chi ha opinioni differenti.
Eviti per il futuro, l’onorevole Anzaldi, di insistere con il suo atteggiamento da persecutore nei confronti di Sangiuliano e più in generale del Tg2. Troppi signori di governo si stanno esercitando nella vocazione censoria e questo non va affatto bene. Si diano tutti una calmata perché non sono diventati per editto i padroni dell’Italia.