La storia spesso gloriosa delle Camicie Nere in Africa ricostruita in un libro

Dalle prime operazioni in Cirenaica nel 1923, passando per l’Etiopia e terminando in Tunisia nel maggio del 1943, le vicende legate all’impiego delle Camicie Nere nelle colonie italiane ora ricostruite attraverso le testimonianze dei protagonisti, i bollettini militari, i diari storici dei vari comandi e gli articoli di stampa. Niccolò Lucarelli è l’autore del libro “Le Camicie Nere in Africa 1923-1943” (euro 26, pagine 514), in uscita da Mursia il 21 luglio, ripercorre i fatti d’armi sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista del contesto politico, senza tralasciare quello psicologico e morale. Per questo lascia spazio sia alle voci di quelle Camicie Nere fino all’ultimo convinte della necessità della guerra, sia di quelle che proprio in Africa ebbero i primi dubbi sulla giustezza dell’impresa coloniale e del fascismo tutto.
Dalla nascita delle Camicie Nere all’impiego in Africa
Il volume che prende le mosse dalla nascita della Milizia stessa, per capirne gli scopi e il carattere, e di rivela una trattazione esaustiva dell’impiego della stessa Milizia in Africa, senza tacerne le pagine più buie, inquadrando le vicende nel contesto politico della “guerra fascista”, e approfondendo le condizioni logistiche in cui combatterono gli italiani. Dichiara Niccolò Lucarelli: “Accanto alle Camicie Nere che, in Africa come altrove, commisero crimini sui quali è giustamente arrivata la condanna della storia, ce ne furono molte altre per le quali l’adesione al Fascismo fu una scelta portata avanti con onestà morale e intellettuale, lontana dalla violenza e dalla tirannia”.

Per molti la camicia nera fu una sorta di bandiera che si ricoprì di gloria
E conclude: “Come ha notato anche Franco Cardini, per molti di quei Militi la camicia nera fu una sorta di bandiera, che garrì con fierezza a Culqualber, a Gondar, sul Mareth e a Enfidaville. Per altri, invece, quella stessa camicia fu una sorta di lasciapassare per commettere nefandi crimini”.