La vita di Messina Denaro diventa un film: Elio Germano sarà il boss

Messina Denaro, Elio Germano

Dal Padrino con Marlon Brando al boss Messina Denaro con Elio Germano. Nelle sale arriverà a settembre ma siamo già certi che farà discutere: parliamo di “Lettere a Catello”, il primo film che racconterà la vita del boss Matteo Messina Denaro a meno di un anno dal suo arresto, avvenuto lo scorso 16 gennaio, dopo trent’anni di latitanza, nella clinica palermitana “La Maddalena”. Diciamo “il primo” perché, com’era prevedibile, sono diversi i progetti allo studio, tra documentari e serie tv (tra cui quella annunciata per i primi mesi del 2024 dal produttore Pietro Valsecchi) ma “Lettere a Catello”, prodotto da Indigo Film, ha il pregio, appunto, di arrivare prima degli altri. Le riprese, che si sono svolte a Trapani, in una dimora antica nel centro storico, e nella provincia (praticamente il regno di Messina Denaro), erano iniziate a maggio e si sono concluse qualche giorno fa.

Nel film su Messina Denaro anche Toni Servillo e Filippo Luna

A dare il volto al superboss è Elio Germano che, per l’occasione, è stato diretto da Antonio Pizza e Fabio Grassadonia, registi palermitani che hanno anche scritto la sceneggiatura e che il tema della mafia lo hanno già affrontato con “Sicilian Ghost Story”, il film con cui, nel 2017, hanno raccontato il terribile omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso e sciolto nell’acido per ordine proprio di Messina Denaro solo perché “colpevole” di essere figlio del pentito Santino. Accanto a Troiano ci sono, tra gli altri, Toni Servillo e Filippo Luna, quest’ultimo visto anche nella serie di Raiuno “Màkari” nei panni del vicequestore Randone. Ricordiamo che, dal momento del suo arresto, Messina Denaro si trova in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza de L’Aquila. Già affetto da un tumore al colon, il boss è stato recentemente sottoposto a un intervento chirurgico urologico, dopo il quale è stato riaccompagnato in carcere.

Ieri c’è stato il terzo interrogatorio in carcere per il boss di Castelvetrano, sentito dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e con i sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo. L’ex superlatitante e’ stato ascoltato per circa tre ore nel supercarcere dell’Aquila, alla presenza del suo legale, l’avvocato Lorenza Guttadauro, che e’ anche sua nipote, in quanto figlia della sorella del detenuto. Pur potendo avvalersi della facolta’ di non rispondere, come aveva gia’ fatto altre volte, Messina Denaro ha risposto ai procuratori. L’interrogatorio riguarderebbe indagini di mafia relative alla zona del Trapanese in cui il boss operava e trascorreva la latitanza.