Ladispoli, Tribunale boccia il Comune che aveva incolpato il condominio del marciapiede rotto

Ladispoli, viale Italia, il marciapiede incriminato, foto Google Maps - www.7colli.it

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Ladispoli, il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha annullato un’ordinanza del Comune che incolpava un condominio per i danni a un tratto di marciapiede in viale Italia. La sentenza ha accolto il ricorso presentato dal Condominio viale Italia 128, condannando l’amministrazione comunale a rifondere le spese legali pari a 1.000 euro.

Ladispoli, il Tribunale boccia il Comune

La vicenda ha origine nel novembre 2021, quando il sindaco di Ladispoli emise un’ordinanza urgente per obbligare il condominio a riparare una porzione di marciapiede deteriorata nei pressi del civico 124, all’angolo con via Bari. L’ordinanza attribuiva la responsabilità del dissesto al condominio, ordinando interventi immediati per eliminare una presunta situazione di pericolo.

Il condominio non ha colpe, per il marciapiede

Il Condominio Viale Italia 128, tuttavia, contestò l’ordine, sostenendo che non esistevano prove che collegassero i danni al loro operato o a una presunta negligenza. Il ricorso presentato al TAR sottolineava, invece, la possibilità di un vizio strutturale del marciapiede, già esistente al momento della costruzione.

La sentenza del Tribunale

Dopo una approfondita fase istruttoria, il Tar ha stabilito che il Comune non ha fornito elementi sufficienti a giustificare l’ordinanza. La relazione tecnica depositata dallo stesso Comune ha infatti rivelato che il dissesto era probabilmente riconducibile a problemi strutturali del marciapiede. In particolare, la mancanza di una soletta in cemento sotto il massetto demolito è emersa come possibile causa primaria dei danni.

Il Tribunale ha sottolineato che non sono stati documentati i sopralluoghi citati dal Comune né alcuna prova che il condominio avesse contribuito al danno. Di conseguenza, l’ordinanza è stata annullata e il Comune è stato condannato al pagamento delle spese legali sostenute dal condominio, quantificate in 1.000 euro.

Il ruolo del Comune

Nella memoria presentata durante il processo, il Comune ha dichiarato di aver comunque provveduto, nel frattempo, alla riparazione del tratto di marciapiede, sostenendo una spesa di 1.429,70 euro. Tuttavia, l’amministrazione non ha avviato azioni per richiedere il rimborso di tali costi al condominio, rinunciando di fatto a perseguire ulteriori pretese.

Inoltre, il Tar ha respinto la richiesta del Comune di un’indagine tecnica ulteriore per accertare le cause del dissesto. Secondo il Tribunale, i dati già emersi nel corso del procedimento rendevano superflua una consulenza tecnica d’ufficio.

Le conseguenze

L’episodio mette in evidenza l’importanza di prove solide e verifiche adeguate prima di emettere provvedimenti amministrativi che possano generare contenziosi legali. Per i cittadini, il verdetto ribadisce un principio fondamentale: gli enti pubblici devono dimostrare con chiarezza la responsabilità di privati nei casi di danni a beni pubblici, evitando di scaricare oneri economici senza un adeguato supporto documentale.

Il caso potrebbe avere implicazioni più ampie per la gestione delle infrastrutture locali, sottolineando la necessità di una manutenzione preventiva e di una maggiore trasparenza nelle attribuzioni di responsabilità. Intanto, il condominio di Viale Italia 128 si vede riconosciuto il proprio diritto, con un verdetto che segna una piccola vittoria per i cittadini contro la burocrazia.

Un classico marciapiede rotto, la foto non è riferibile al caso di Ladispol
Un classico marciapiede rotto, la foto non è riferibile al caso di Ladispoli – www.7colli.it
Ladispoli, viale Italia, il marciapiede incriminato, foto Google Maps
Ladispoli, viale Italia, il marciapiede incriminato, foto Google Maps – www.7colli.it