Lamorgese sbaglia fonti sulle mie notizie: una perditempo
Astenersi perditempo, dovrebbero dire alla Lamorgese. L’ex ministro dell’interno ha fatto perdere due anni alla giustizia italiana perché su “Il Tempo” avevo rivelato che era positiva al Covid. Violazione della privacy, starnazzò pretendendo “giustizia”. A cui non aveva diritto.
Di più, ha preteso un’inchiesta per lesa maestà costringendo gli inquirenti a frugare nelle mie fonti, nonostante esse siano patrimonio dei giornalisti. E questo fu davvero grave e un ministro avrebbe dovuto rendersene conto. Ma non lo capi’, evidentemente.
Lamorgese, ministro perditempo
Sbagliando anche bersaglio perché le notizie non le ebbi dai due indagati, il presidente del sindacato di Polizia Mosap Fabio Conesta’ e il suo collega Vincenzo Minardi.
Tanto è vero che i due sono stati archiviati, nonostante un titolo sbagliato del Corriere della Sera, mentre la Lamorgese ha fatto proprio la figura della perditempo.
Era l’epoca in cui si metteva all’indice qualunque cittadino colpito dal tampone sul Covid. E il ministro dell’interno mandava le forze dell’ordine a caccia persino di bagnanti sulle spiagge. Ma di lei non si doveva sapere nulla.
La notizia era di interesse sociale
E invece informammo i cittadini che la ministra era stata infettata, secondo il primo tampone che aveva fatto. Tempo dopo risultò come falsa positiva ma allora no.
I suoi colleghi smanettavano sui loro i-phone durante il consiglio dei ministri, e ci raccontarono – loro si’ – la scena che accadde non appena sul sito de Il Tempo apparve la notizia. La grande fuga di Di Maio e Bonafede (se ricordiamo bene) seduti accanto alla ministra e poi la tragedia: nessuno aveva ancora informato la Lamorgese, Il Tempo sì.
Dopo qualche mese mi trovai i poliziotti in redazione per interrogarmi e ovviamente tenni per me le mie fonti. Tanto più che c’era un interesse sociale alla notizia.
Tentarono di far passare i guai a Conesta’ e Minardi, ma ai due poliziotti è andata bene e all’ex ministra no. Non ci provi più.