Lampedusa, troupe del Tg1 aggredita. L’accusa degli abitanti: “Pensate solo ai migranti” (video)

sbarchi senza tregua a lampedusa (2)

Una troupe di giornalisti del Tg1 è stata aggredita questa sera, intorno alle 20, prima del collegamento in diretta con il tg nazionale, nei pressi del molo Favaloro a Lampedusa. Il giornalista Lorenzo Santorelli, inviato a Lampedusa per seguire la visita del ministro Piantedosi, è stato insultato da circa dieci cittadini di Lampedusa, che con rabbia e veemenza hanno strappato e danneggiato lo “zainetto per il collegamento in diretta” alla troupe, rendendola inutilizzabile. Il tutto è avvenuto, sotto gli occhi dei passanti e di altri giornalisti presenti sul luogo. Sono intervenuti i Carabinieri e la Digos, allertati dagli stessi giornalisti presenti.

A Lampedusa aggrediti i giornalisti

Minacciate anche due troupe di Mediaset che sono accorse in difesa dei colleghi della Rai. Sul posto, i carabinieri che hanno identificato tutti ed hanno invitato giornalisti ed operatori a formalizzare una querela di parte. Questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la commissaria europea Ylva Johansson sono stati a Lampedusa per un sopralluogo nell’hotspot, prima di tenere una conferenza stampa sull’emergenza migranti sull’isola.

Piantedosi sull’isola con la commissaria Ue Johansson

Il titolare del Viminale ha espresso apprezzamento per “la presenza della commissaria europea Johansson, qui a Lampedusa come una presenza concreta, un segno della volontà dell’Europa di supportare l’Italia”. Entrambi hanno visitato il centro di accoglienza, che dal primo di giugno è sotto la gestione della Croce rossa italiana. “Questa non è solo una sfida italiana – ha rimarcato Johansson -, ma una sfida europea. Non siete soli. Sono molto impressionata per quello che state facendo a Lampedusa, un’isola così piccola su cui c’è tanta pressione”. Piantedosi ha tenuto a sottolineare che “non ci sono soluzioni miracolose per risolvere il fenomeno delle migrazioni, ma si sta costruendo qualcosa che possa consentire una gestione più ordinata del fenomeno, che mette insieme aspetti umanitari ma anche di sicurezza”.

Tra le soluzioni possibili di cui si è parlato vi sono le collaborazioni con i paesi da cui partono i flussi migratori. “La Tunisia è un partner molto vicino perché insieme a noi affronta le sfide essenziali – ha sottolineato Johansson -, siamo molto soddisfatti della collaborazione con il governo tunisino. Dobbiamo migliorare la capacità di prevenzione e respingimento e dobbiamo lavorare insieme contro i trafficanti di esseri umani. Abbiamo convenuto con la Tunisia che occorre migliorare la collaborazione con un accordo onnicomprensivo sia per la lotta ai trafficanti, sia per il miglioramento della capacità del paese di consentire il rientro dignitoso dei cittadini nei paesi d’origine”.