L’Aquila, arrestati tre palestinesi: facevano proselitismo del terrore e pianificavano attentati contro civili

corteo pro palestina

Sono queste le persone per cui la sinistra fa manifestazioni in tutta Italia? Facevano opera di proselitismo e propaganda per l’associazione pro Palestina e pianificavano attentati, anche suicidi, contro obbiettivi civili e militari in territorio estero. Tre palestinesi, residenti a L’Aquila, arrestati dalla polizia con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico. Gli arresti sono stati messi a segno in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di L’Aquila, su richiesta della Dda dell’Aquila, in coordinamento con la procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

Articolazione delle terroriste “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa”

Le indagini degli investigatori della digos de L’Aquila e del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo internazionale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno accertato la costituzione di una struttura operativa militare denominata “Gruppo di Risposta Rapida-Brigate Tulkarem”, articolazione delle “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa” (riconosciuta quale organizzazione terroristica dall’Unione Europea con Regolamento di Esecuzione 2023/1505 del Consiglio Europeo del 20 luglio 2023) che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro uno Stato estero.

Continuo impegno delle nostre forze dell’ordine

Nei confronti di uno degli arrestati, inoltre, è in corso una procedura di estradizione, su richiesta delle Autorità dello Stato di Israele, dinanzi alla Corte di Appello di L’Aquila. Esprime “soddisfazione” il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo il quale “l’operazione conferma il continuo impegno e la grande capacità investigativa delle nostre Forze dell’ordine”. “Alle forze di polizia e alla magistratura va il mio ringraziamento per questo importante risultato che testimonia la costante azione di monitoraggio e prevenzione realizzata sul fronte dell’estremismo e della radicalizzazione”, ha concluso il titolare del Viminale.