L’assistenza Usa all’Ucraina si è interrotta. Anche la Ue non consegna le munizioni promesse

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L’assistenza degli Usa all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia si è interrotta. Lo ha affermato in conferenza stampa il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “L’assistenza fin qui fornita all’Ucraina è ferma – dice Kirby – mentre la Russia intensifica i suoi attacchi: è fondamentale approvare nuovi finanziamenti” a favore di Kiev. Il riferimento è ai negoziati in corso a Washington fra repubblicani e democratici su un pacchetto di aiuti che potrebbe essere legato a una revisione delle misure di sicurezza delle frontiere.

La Ue non consegna la quantità di munizioni stabilita

L’Unione Europea e i suoi Stati membri mancheranno l’obiettivo annunciato dalla Commissione di consegnare all’Ucraina, in guerra contro la Russia, un milione di munizioni da artiglieria entro la fine di marzo 2024. E’ la conferma emersa durante il briefing con la stampa di ieri a Bruxelles, durante il quale i portavoce dell’esecutivo Ue hanno ricevuto numerose domande sul tema. Quello annunciato dalla Commissione, per la portavoce al Mercato Interno Johanna Bernsel, era un “obiettivo politico”. Obiettivo politico che verrà mancato, mentre la Russia, il cui apparato militare-industriale ha preso sul serio gli obiettivi di produzione che la guerra in corso richiede, continua a bombardare gli ucraini.

La commissione Ue cerca di giustificarsi

La Commissione, ha spiegato Bernsel, confida comunque che “la capacità produttiva dell’Ue raggiungerà 1 milione di munizioni” all’anno. Il problema è che una parte importante della produzione europea di munizioni pesanti esportata dalle industrie, che sono imprese “private”, anche se in realtà difficilmente un’azienda che opera in un settore così fortemente regolato e i cui clienti sono essenzialmente soggetti pubblici può permettersi di ignorare la volontà del proprio governo. Il portavoce agli Affari Esteri Peter Stano ricorda che l’obiettivo “politico” fissato “dagli Stati membri”, che fanno “quello che possono” per cercare di raggiungerlo. “E’ uno sforzo in corso: bisogna vedere lo sforzo anche in altri campi, non solo sulle munizioni”.

Finora consegnate a Kiev per lo più armi dalle scorte esistenti

Stano ha ribadito che l’Ue continuerà a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. Finora, ha continuato riferendo cifre aggiornate al dicembre scorso, all’Ucraina sono stati consegnati dai Paesi Ue “oltre 300mila munizioni” da artiglieria e “3.200 missili”, provenienti dalle scorte esistenti e dalla “riprioritarizzazione degli ordini”, che era il “primo pilastro” della strategia annunciata dall’Alto Rappresentante Josep Borrell.

Meno della metà di munizioni consegnate

A oggi, “ci sono oltre venti contratti quadro” firmati, che dovrebbero permettere di consegnare altre “180mila” munizioni pesanti all’Ucraina. Per il portavoce, “se la Russia aumenta la propria capacità produttiva” di munizioni, noi dobbiamo essere in grado di fare altrettanto, se non di superarla”. I portavoce non smentiscono, tuttavia, che alla fine del prossimo marzo gli Stati Ue dovrebbero finire per aver consegnato meno della metà del milione di munizioni promesso a Kiev mesi fa.