Latina, frode all’Iva sugli Apple AirPods: maxi sequestro di 29 milioni di euro
Maxi sequestro preventivo di 29 milioni di euro a Latina. Nell’ambito di un’indagine su un’organizzazione criminale dedita a frodi all’IVA, con un focus particolare sulla commercializzazione di Apple AirPods, le Fiamme Gialle dei Comandi Provinciali di Como e Latina hanno hanno rivelato un sistema di “frode carosello” che ha coinvolto diversi paesi europei.
Architettato un complesso e ramificato sistema di “frode”
Le indagini, condotte dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, sono state coordinate dalla Procura Europea scoprendo come gli indagati avessero architettato un complesso e ramificato sistema di “frode ” che interessava diversi Paesi quali Cipro, Repubblica Ceca, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Lussemburgo, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Ungheria, Estonia e Svizzera. Attraverso indagini finanziarie, pedinamenti e intercettazioni, i finanzieri hanno ricostruito il sofisticato sistema di evasione dell’IVA basato sulla commercializzazione di prodotti elettronici che venivano ciclicamente venduti tra le società coinvolte nella frode senza mai raggiungere i consumatori finali.
Rete di società “scatola vuota”
Gli indagati utilizzavano una rete di società “scatola vuota” per vendere ciclicamente gli auricolari senza che raggiungessero i consumatori finali, evadendo così l’IVA. Si è infatti scoperto, attraverso l’analisi della documentazione commerciale esaminata, che la merce, oggetto di transazione nel circuito chiuso, sebbene coinvolta in diverse cessioni, subiva movimentazioni fisiche limitate ai trasferimenti da e verso l’estero, passando di proprietà in proprietà ma restando ferma nei vari depositi logistici utilizzati dall’organizzazione criminale uno dei quali ubicato in territorio comasco.
Prodotti all’estero, generando crediti di imposta fittizi
Dopo varie cessioni, quindi, le ultime società rivendevano i prodotti all’estero, generando crediti di imposta fittizi. Nel 2023, quattro persone sono state arrestate, mentre il recente sequestro ha interessato i beni di due indagati attualmente agli arresti domiciliari.
Sequestro preventivo emesso dal Gip
Nelle scorse ore, invece, si è data esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Latina che, accogliendo la richiesta del Procuratore europeo delegato di Milano e di Roma, ha disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente, fino a concorrenza di 29,3 milioni di euro, di beni nella disponibilità dei due indagati, sottoposti tuttora agli arresti domiciliari in Reggio Emilia e Cava dei Tirreni, luoghi in cui avevano sede le società a loro riconducibili coinvolte nella frode.