Latina, polemiche sulla nuova recinzione di Parco Falcone Borsellino: si rischia nuovo stop ai lavori?

A sinistra, la recinzione del parco di Latina 'Falcone Borsellino', a destar il progetto originario che non tornerebbe
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Latina, polemiche feroci, roventi, stanno colpendo la nuova recinzione in corso di realizzazione tutta attorno al Parco falcone Borsellino: si rischia un nuovo stop dopo quello della scorsa primavera? La domanda sorge spontanea visto il livello degli attacchi che stanno animando i lavori e portati da associazioni e politica. “Ci ha stupito vedere la nuova recinzione del Parco Falcone e Borsellino“: questo è quanto emerso, nei giorni scorsi, dall’associazione Italia Nostra sezione Latina, un attacco poi ripreso da liberi cittadini e dall’opposizione politica.

Latina, polemiche sulla nuova recinzione di Parco Falcone Borsellino

Dito puntato anche da parte di vari liberi cittadini e da buona parte dell’opposizione attiva nel capoluogo pontino, come anzidetto. “Non sono l’unica – scrive una cittadina sui suoi canali social – tanti tra semplici cittadini e architetti, che hanno espresso perplessità. 

Il post condiviso da Italia Nostra Latina, poi ripreso anche dal consigliere Dario Bellini, metterebbe in luce la difformità di questa recinzione col progetto originale, già finanziato ed in corso di esecuzione, dove ci sarebbe stato un richiamo alla storia dell’origine di Latina

Il progetto è stato rispettato?

“Questo tipo di recinzione ci riporta alla mente quelle grandi ville, giardini, edifici che troviamo in altri luoghi – commenta proprio il consigliere Bellini in un post – ma che non rientrano nel canone estetico della città. Togliere la storica recinzione è stato un dolore necessario per portare a compimento il progetto PNRR di rinnovazione del Parco Falcone e Borsellino che avevamo iniziato nella scorsa amministrazione Coletta. Il silenzio dell’attuale giunta su questo cambio del progetto lascia perplessi e attoniti. Perché c’è stato questo cambio di stile? Cosa ne è stato del progetto iniziale?  E dobbiamo aspettarci altri cambiamenti in corso d’opera? Ma quando hanno deciso di cambiarla?”. Sulla vicenda è giunto in redazione anche un comunicato dell’UDC di Latina, lo pubblichiamo qui di seguito.

Il comunicato stampa dell’UDC

“L’UDC di Latina segue e partecipa con attenzione al susseguirsi delle scelte politico-amministrative operate dall’Amministrazione Comunale in carica della quale fa parte. Anche per quanto riguarda ’opera di riqualificazione del Parco “Falcone e Borsellino”. Nell’approssimarsi dell’inizio dei lavori di iqualificazione, ha eseguito un’attenta lettura del progetto vincitore apprezzandone tutta una serie di celte ma individuando da subito nella prospettata recinzione una “criticità” che di fatto, a nostro giudizio, avrebbe compromesso il risultato finale di un lavoro importante e di rilevante impegno conomico.

Le criticità evidenziate

La criticità evidenziata consiste nella totale mancanza di un esecutivo architettonico, senza il quale non è possibile definire le qualità della recinzione proposta, i particolari architettonici, gli eventuali cambi di quota della stessa, sé necessari in virtù dell’andamento planoaltimetrico dell’intero sviluppo perimetrale del parco urbano.

I particolari architettonici

I particolari architettonici della recinzione, nel progetto appaltato, risultano rappresentati da un mero “copia – incolla” estrapolato dai depliant dell’azienda produttrice, con il quale si mostra un “pannello prefabbricato” adatto a recingere opere di qualsiasi tipo e natura: una casa privata, una scuola, un asilo o un edificio pubblico, ma non di certo adatto a recingere e tutelare un’area importante della città sia dal punto di vista urbanistico-architettonico che storicopaesaggistico. Cosa ancora più lacunosa e vaga, sempre esaminando il progetto iniziale, risulta essere la totale assenza della rappresentazione grafico-esecutiva dei cancelli di accesso al parco.

Il progetto

Anche questa soluzione affidata ad un rendering privo di un qualsivoglia progetto grafico-economico di iò e di come si sarebbe andato a realizzare elementi importanti quali le cancellate di accesso al parco. Da subito, l’UDC, non ha condiviso quanto approvato dall’Amministrazione precedente, con molta superficialità e scarsa lettura del progetto, in più parti lacunoso e non supportato da veri elaborati esecutivi ma esclusivamente da immagini “copia – incolla” estrapolate da schede tecniche fornite dalle diverse aziende fornitrici dei prodotti richiamati nel progetto.

Amministrazione comunale sensibile

L’Amministrazione Comunale, sensibile alle osservazioni sollevate, da subito condivise, si è attivata per dare vita ad un progetto che definisse in maniera puntuale la recinzione, meglio pensata per essere in linea con la storicità del sito, la sua funzione futura e la tutela contro atti vandalici quale l’ultimo perpetrato pochi giorni fa a danno della scuola Aldo Manuzio di Latina Scalo.

L’installazione di alcuni moduli della recinzione, oggi oggetto di polemiche, rappresentano un veritiero campione di quella che sarà la recinzione definitiva, installazione eseguita nell’intento di poter effettuare piccoli aggiustamenti, se necessari, che superino la soluzione degli anni ‘70 garantendo ad un’area così importante di non essere oggetto del degrado e dello scempio, noto a tutti, e perfettamente evidenziato da Italia Nostra.
Lo sforzo dell’Amministrazione ha dato vita ad una recinzione che si identifichi come solido margine di un’area importante per tutta la città e non solo, risultato che non sarebbe stato possibile se realizzata con pannelli prefabbricati, previsti dal progetto vincitore, semplicemente avvitati ai montanti verticali sempre di tipo prefabbricato. A chi alimenta polemiche in merito alla recinzione, giustamente e prontamente rivisitata dalla attuale Amministrazione Comunale.

Definendola una “recinzione tipo gabbia con strumenti di tortura in cima”, basta far notare che detta tipologia di recinzione è posta in Italia ed all’estero a tutela di importanti emergenze storiche, architettoniche ed archeologiche da tutelare e salvaguardare nel tempo e nella maniera più certa e più consona al bene recintato. Circa la richiesta di Italia Nostra all’Ordine degli Architetti, affinché si spenda per tutelare la qualità architettonica dei progetti e venga questa “rispettata in quanto frutto di ricerca e fatica di elaborazione”, rispondiamo che nel caso specifico.

Quindi nel progetto approvato dalla precedente Amministrazione, non vi è stata da parte degli estensori del progetto “alcuna grande ricerca né una grande fatica di elaborazione”, bensì, come già detto, si è dato vita ad un buon progetto supportato in più casi da un banale “copia – incolla” di schede tecniche e depliant di più prodotti previsti nel progetto. L’UDC, non appena avuta la possibilità, ha verificato gli elaborati di gara ed ha sollevato i propri dubbi“.