Latina, truffa milionaria sul Sismabonus: finti lavori edilizi e crediti fiscali fasulli, maxi sequestro

Un giro di falsi crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro, un sistema fraudolento costruito su cessioni fittizie e trasferimenti di denaro all’estero. La Guardia di Finanza di Latina ha smantellato una truffa colossale sui bonus edilizi, in particolare sul Sismabonus, portando al sequestro di crediti fiscali inesistenti registrati sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.
L’operazione, condotta dal Gruppo di Formia sotto il coordinamento della Procura di Cassino, ha coinvolto nove soggetti, tra cui nullatenenti, persone con precedenti penali e imprese sospette. Il meccanismo era semplice quanto efficace: creare crediti d’imposta fasulli, cederli ripetutamente e monetizzarli ingannando il Fisco.

Sismabonus: crediti fittizi generati da un detenuto
L’indagine è partita da un’analisi di rischio nazionale sui cosiddetti “monetizzatori”, ossia individui e società che acquistano e rivendono crediti fiscali. Il sistema scoperto dalla Guardia di Finanza ha portato a una ricostruzione dettagliata della frode: i crediti venivano generati da un detenuto in carcere e successivamente trasferiti, tramite una rete di cessioni, a soggetti senza beni, irreperibili o con precedenti per reati fiscali, spaccio e truffa.
Nel giro anche aziende del settore edile con fatturati incongruenti rispetto ai lavori dichiarati, soprattutto considerando la complessità e il costo degli interventi antisismici. Il colpo di grazia all’organizzazione è arrivato con i controlli nei condomìni segnalati come destinatari dei lavori. Qui, gli investigatori hanno accertato che i cantieri non erano mai esistiti. Gli stessi amministratori di condominio hanno confermato che non era stato realizzato alcun intervento.
Denaro trasferito in Cina e maxi sequestro della Finanza
Ma la truffa non si fermava alla sola creazione di crediti fittizi. La Guardia di Finanza ha scoperto che una parte dei proventi veniva dirottata all’estero, in particolare in Cina. Un residente di Minturno, tra novembre e dicembre 2021, ha effettuato bonifici per 2,2 milioni di euro su conti bancari cinesi. Ha utilizzato proprio i soldi ottenuti dalla monetizzazione dei crediti fasulli.
Di fronte a un danno per le casse dello Stato di oltre 10 milioni di euro, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ordinato il sequestro immediato dei crediti ancora presenti nei cassetti fiscali, anche di eventuali soggetti terzi in buona fede.