Bimba investita all’asilo, confermate le condanne in Appello per la maestra e l’automobilista

Lavinia Montebove aveva solo 16 mesi quando è stata travolta da un’auto nel parcheggio dell’asilo La Fattoria di Mamma Cocca, a Velletri. Era il 7 agosto 2018. Da allora non ha mai più ripreso conoscenza: vive in stato vegetativo permanente. Ora la Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne già emesse in primo grado. La maestra è stata giudicata responsabile per lesioni colpose stradali gravissime e abbandono di minore. La condanna è di due anni e sei mesi di reclusione. Un anno invece per la donna che si trovava alla guida dell’auto che ha investito Lavinia.
Non ci sono dubbi, hanno spiegato i giudici. Quella mattina, la maestra avrebbe dovuto vigilare attentamente sui bambini. Invece, secondo la ricostruzione processuale, Lavinia è riuscita ad allontanarsi e a finire nel parcheggio senza che nessuno se ne accorgesse. A quel punto, l’impatto è stato inevitabile. Per i magistrati si è trattato di una tragedia evitabile, figlia di negligenze gravi e comportamenti inaccettabili in un luogo dove la sicurezza dei più piccoli dovrebbe essere garantita al massimo livello.

“La tragedia di Lavinia Montebove poteva e doveva essere evitata”
Il procuratore generale Carlo Paolella ha ribadito con forza che l’incidente era prevedibile. Ha chiesto ai giudici di confermare le responsabilità già accertate in primo grado. Anche per l’avvocato che rappresenta la famiglia di Lavinia, la maestra non avrebbe mai dovuto perdere di vista i bambini, e dopo l’incidente non avrebbe dovuto abbandonare gli altri piccoli presenti per accompagnare Lavinia in ospedale. Un comportamento che ha definito come “sciatto, irresponsabile e contrario a ogni logica educativa”.
Oggi Lavinia ha quasi otto anni, ma il suo corpo e la sua mente sono fermi a quel giorno del 2018. Una storia che continua a scuotere le coscienze. E che segna un punto fermo: la sicurezza nei luoghi frequentati dai bambini non può mai essere sottovalutata.