Lavori stradali e fughe di gas, indaga la Procura

Troppe fughe di gas a Roma. Troppe condutture spaccate durante i lavori stradali. Un problema talmente delicato che ha spinto la procura di Roma ad aprire un fascicolo. Così adesso si indaga contro ignoti per “pericolo contro l’incolumità pubblica”. Un’indagine senza iscritti, almeno per ora. Ma era un primo passo necessario. Il timore che questi incidenti, sempre più frequenti nell’ultimo anno – 60 considerati gravi – possano trasformarsi in qualche cosa di più serio è infatti uno scenario che non può essere escluso.

Manca una mappatura dei cantieri e dei lavori

La Capitale vive una situazione critica e la mancanza di una mappatura stradale completa non è più un problema relativo solo alle buche. Infatti, è impossibile pensare che chi va a demolire il manto stradale non abbia un quadro completo della situazione. Con il rischio di danneggiare qualcos’altro. Come appunto le tubature che portano il gas nelle nostre case.

Questi incidenti ormai sono all’ordine del giorno, sia per chi fa i lavori stradali come l’istallazione di cavi elettrici o fibre per l’internet, sia per quelli di manutenzione. Nonostante vengano impiegati gli strumenti di superficie per individuare i tubi, la visione che viene fornita è limitata e non dettagliata. Dunque, come nel caso delle spaccature dei tubi, questo può inficiare sull’incolumità cittadina.

Una tesi confermata anche dal professore di Geotecnica all’Università La Sapienza, Quintilio Napoleoni. Infatti, come spiega il docente, “di solito quando si chiede una mappatura alle agenzie che si occupano di sottoservizi, le aziende rispondono con delle semplici planimetrie. Queste però hanno soltanto una valenza qualitativa, non quantitativa. Se “ su questa strada passa un tubo dell’acqua o del gas ma non sappiamo bene dove è, e a che profondità si trova”, come possiamo essere sicuri di non danneggiarlo? “Questo è quello che spesso succede a Roma“ – conclude il professor Napoleoni. Ed è ciò su cui la procura adesso vuole vederci più chiaro.