Lazio, arrivano le ‘monoclonali’. Da martedì le potranno prescrivere i medici di base
Arrivano le cellule monoclonali per la cura del covid anche nella Regione Lazio. Non si tratta della famosa ‘pallottola d’argento’, è bene chiarirlo subito. Ma di un ausilio che ci offre la scienza, sempre a produzione Pfizer. E che dovrebbe consentire specie nei primi giorni dei sintomi di ridurre di circa il 70% il rischio di ospedalizzazione di pazienti più fragili. Chi soffre di obesità per esempio. O diabetici e i cardiopatici. Importante sarà agire fin dalla comparsa delle primissime avvisaglie di covid, senza lasciare passare tempo prezioso. Mentre la sintomatologia dovrà essere lieve, o come si dice in termini tecnici, i pazienti dovranno risultare parco sintomatici.
La buona notizia diffusa direttamente dalla Regione Lazio è che le monoclonali dovrebbero essere in numero sufficiente per riguardare un’ampia platea di chi sta curandosi a casa. Numeri che nella nostra Regione riguardano ad oggi circa 44 mila persone. La scelta finale sarà comunque demandata ai medici di base, che hanno in cura e conoscono i propri pazienti covid. Se i dottori decideranno di ricorrere a questo ulteriore rimedio, inoltreranno direttamente la prescrizione ai pazienti tramite ricetta dematerializzata. E gli stessi contagiati potranno recarsi alla Asl di competenza per ricevere il trattamento. Con la loro auto, visto che come detto sono esclusi i casi più gravi. Per i quai sia necessario purtroppo ricorrere al ricovero ospedaliero.
Da martedì monoclonali allo Spallanzani e in tanti ospedali di Roma e del Lazio. Ma occorre la prescrizione del medico
La direttiva ai medici di base è stata spedita ieri: «Da martedì 23 marzo l’Istituto Spallanzani inizierà a somministrare anticorpi monoclonali anti Sars-CoV-2 secondo le indicazioni della Regione». Il Lazio è il primo in Italia a sperimentare la terapia che ha dimostrato di ridurre del 72 per cento il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomi lievi. Saranno allestiti 11 centri per il trattamento: 7 saranno a Roma (oltre allo Spallanzani, Tor Vergata, l’Umberto I, il Sant’Andrea, il San Paolo di Civitavecchia, l’ospedale Coniugi Bernardin di Palestrina e il Nuovo Ospedale dei Castelli ad Ariccia). Altri 4 ambulatori saranno nelle province.
Dopo la comunicazione della Pisana, da oggi i dottori di famiglia possono iniziare a prescrivere le iniezioni, che partiranno tra 48 ore. Soddisfatto il presidente della FIMMG Bartoletti, che ha rilasciato una dichiarazione al quotidiano ilmessaggero.it. “La richiesta è alta, ma non per tutti i malati questo trattamento è adeguato», ha spiegato Bartoletti. «Le indicazioni sono chiare: i monoclonali funzionano con i pazienti con sintomi lievi ma ad alto rischio di peggioramento. Per esempio obesi, diabetici e cardiopatici». Fondamentale, aggiunge Bartoletti, è agire con tempismo. «La prescrizione per la cura va fatta entro 5 giorni dal contagio, il prima possibile». Anche perché gli studi sugli anticorpi hanno mostrato che non sono efficaci per i pazienti già ospedalizzati, quando la malattia è già in fase avanzata.