Le lucertole, cosa sono? Perché stanno spesso al sole? E la riproduzione? Ne parliamo con il Dottor Andrea Bonifazi

Le lucertole raccontate da Andrea Bonifazi

Durante una passeggiata in città o in campagna si possono notare ed apprezzare tantissime lucertole campestri. Piccoli ma affascinanti rettili che in molti casi sembrano stare fermi a prendere il sole. Ma cosa sono davvero? Come si riproducono? Ne parliamo con l’esperto, il Dottor Andrea Bonifazi di Scienze Naturali

Le lucertole, che cosa sono?

La lucertola campestre, Podarcis siculus, è un rettile molto frequente in natura ed in ambiente urbano, uno dei sauri più comuni in Italia. Le sue dimensioni oscillano tra i 15 e i 20 cm. La sua colorazione generale è tendente al verde-brunastro, ma il pattern può ampiamente cambiare da esemplare ad esemplare, con il maschio generalmente più grande della femmina. “Il soggetto è Podarcis siculus, forse la lucertola più comune che si possa trovare in Italia. In ambiente urbano è sostanzialmente l’equivalente, tra i rettili, di animali frequentissimi come piccioni o mosche. Così comune da non essere quasi mai considerata abbastanza, nonostante sia meravigliosa! Provare ad osservarla con un po’ più attenzione, appunto senza limitarsi a guardarla, ci permette di scorgerne la meravigliosa colorazione, l’eleganza e la rapidità nei movimenti, il fascino di alcuni suoi comportamenti”, spiega il Dottor Bonifazi.

La loro riproduzione, come avviene?

“Il corteggiamento tra lucertole, in questo caso la nostrana Podarcis siculus, è emblematico e, dal nostro punto di vista, davvero violento: durante il periodo degli accoppiamenti, i maschi mordono il basso ventre delle femmine, spesso tenendo con la bocca anche le zampe posteriori. Da qui inizia un crudo balletto in cui i due esemplari ruotano su loro stessi prima di iniziare la copula. Per le lucertole tutto ciò è la normalità”, descrive Andrea Bonifazi.

Perché stanno spesso al sole?

Durante una passeggiata all’aperto non è poi così raro imbattersi in questi rettili appollaiati al sole, o su una roccia o sui legni. Prendono il sole? Ovviamente no. Questo meccanismo, chiamato ectotermia, ha innumerevoli vantaggi per questa specie ed altre in natura. L’ectotermia infatti riguarda prettamente la temperatura corporea di questi simpatici rettili e dipende appunto, dal termine, dall’ambiente esterno. Grazie ad essa possono termoregolarsi, sopportare periodi più difficili e allungare di molto la durata della loro vita.