Leandro Bennato: chi è il boss di Casalotti arrestato. Nell’inchiesta un quintale di coca e storie da Pulp fiction

pusher Ostia

Nel pomeriggio del 12 aprile, a Ladispoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, hanno arrestato Leandro Bennato, boss di Casalotti, coinvolto in un traffico di oltre un quintale di cocaina.

Detenzione ai fini di spaccio di droga e sequestri di persona a scopo di estorsione. Per questi reati nel pomeriggio di ieri, a Ladispoli, i carabinieri del nucleo investigativo di Roma, a conclusione di un’articolata attivita’ investigativa, hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto a carico di Leandro Bennato, pregiudicato di 44 anni.

Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Roma. In particolare, Bennato, che seppur non gravato da precedenti penali di tipo associativo, risulta stabilmente inserito in un contesto criminale plurisoggettivo operante nella zona di Roma Casalotti e Boccea.

Chi è Leandro Bennato, il nipote del Gattino

Leandro Bennato è stato amico prima e rivale poi di Fabrizio “Diabolik” Piscitelli e protagonista, insieme al fratello Enrico e al killer Raul Esteban Calderon, della guerra dei narcos per il controllo di Roma dopo la morte di Diabolik. Bennato è il nipote del Gattino, Walter Domizi, nome noto della criminalità romana.

L’indagato è accusato di avere gestito, assieme ad Elias Mancinelli, un ingente quantitativo di cocaina (per l’esattezza 107 chili) poi sottratta a Gualtiero Giombini a cui era stata affidata. Secondo quanto ricostruito, dopo il furto, Bennato ha tenuto sotto sequestro Giombini per alcuni giorni in una baracca picchiandolo per ottenere informazioni utili per recuperare la cocaina sottratta. Giombini e’ stato liberato solo dopo aver indicato il nome di Cristian Isopo come uno dei responsabili del furto. Anche lui e’ stato sequestrato e aggredito fino a quando non gli ha restituito 77 chili circa della droga sottratta. Poi ha sequestrato due donne B. A. e R. A., allo scopo di farsi restituire ulteriori 7,7 chili circa della cocaina sottratta. La Procura della Repubblica di Civitavecchia, competente in relazione al territorio in cui e’ stato eseguito il fermo, nelle prossime ore richiedera’ al Tribunale di Civitavecchia la relativa convalida.