Legambiente, rapporto MaL’Aria di Città 2025: Roma soffoca, Frosinone capitale dello smog
Il Lazio e la sua capitale, Roma, continuano a registrare livelli di smog e inquinamento atmosferico preoccupanti. Il rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente evidenzia come l’intera regione soffra per le elevate concentrazioni di polveri sottili (PM10) e biossido di azoto (NO2), con dati che mostrano un quadro allarmante.
Nonostante i miglioramenti generali nella qualità dell’aria in Europa, Roma e le altre città laziali restano lontane dagli obiettivi fissati dalle nuove normative europee che entreranno in vigore nel 2030. Se non verranno adottate misure drastiche, la salute dei cittadini continuerà a essere a rischio.
Roma: tra smog e traffico, una città invivibile
Roma, con il suo traffico caotico e le sue emissioni industriali, è una delle città più inquinate d’Italia. Secondo il report di Legambiente, la capitale nel 2024 ha registrato una media annuale di NO2 pari a 30 µg/m³, un valore ancora al di sotto del limite attuale di 40 µg/m³, ma lontanissimo dai 20 µg/m³ che diventeranno obbligatori dal 2030.
Inoltre, alcune zone della città sono particolarmente critiche: la centralina di Fermi, nel quadrante sud della capitale, ha registrato una media annua di 42 µg/m³, superando di gran lunga i limiti di legge.
Per quanto riguarda il PM10, Roma ha registrato una media annuale di 25 µg/m³, un dato che, seppur inferiore ai limiti attuali, dovrà essere ridotto di almeno il 19% nei prossimi cinque anni per rispettare le nuove soglie.
Non solo Roma: Frosinone maglia nera dello smog
Se Roma presenta dati preoccupanti, la situazione è ancora peggiore in altre città del Lazio. La maglia nera per l’inquinamento atmosferico va a Frosinone, che nel 2024 ha registrato il record nazionale di giorni di sforamento del PM10: ben 70 giorni oltre il limite massimo di 35 giorni all’anno con valori superiori a 50 µg/m³.
Anche altri capoluoghi laziali mostrano livelli elevati di inquinamento:
- Frosinone: media annua PM10 di 26 µg/m³, con una riduzione necessaria del 23% entro il 2030.
- Latina: media annua PM10 di 21 µg/m³ e NO2 di 24 µg/m³, con un taglio richiesto del 18% sulle emissioni di biossido di azoto.
- Rieti e Viterbo: pur avendo livelli di inquinamento inferiori rispetto a Roma e Frosinone, non rispettano ancora i parametri suggeriti dall’OMS.
Le cause dell’inquinamento nel Lazio
Il Lazio è una delle regioni italiane più colpite dall’inquinamento atmosferico, a causa di diversi fattori:
1. Il traffico veicolare
Roma è tra le città con il maggior numero di auto per abitante in Europa. Il trasporto su strada è una delle principali fonti di emissioni di NO2, soprattutto nelle zone più trafficate.
2. Riscaldamento domestico e combustione di biomasse
In inverno, le emissioni legate ai sistemi di riscaldamento domestico contribuiscono in maniera significativa all’aumento del PM10.
3. Industria e agricoltura
Nel Lazio, le attività industriali e agricole generano elevate emissioni di ammoniaca (NH3) e metano (CH4), contribuendo alla formazione di ozono troposferico (O3), un inquinante dannoso per la salute e l’ambiente.
Soluzioni per ridurre lo smog a Roma e nel Lazio
Legambiente propone una serie di misure urgenti per ridurre l’inquinamento nella capitale e nelle altre città laziali:
1. Mobilità sostenibile e riduzione del traffico
- Potenziare il trasporto pubblico, con autobus elettrici e corsie preferenziali.
- Limitare la circolazione delle auto più inquinanti, accelerando il divieto per i veicoli a diesel.
- Incrementare le zone pedonali e le piste ciclabili, per favorire la mobilità alternativa.
2. Migliorare l’efficienza energetica degli edifici
- Incentivare la sostituzione delle caldaie a gasolio e metano con pompe di calore e fonti rinnovabili.
- Promuovere la riqualificazione energetica di abitazioni e uffici.
3. Regolamentare le emissioni industriali e agricole
- Ridurre le emissioni di ammoniaca e metano nell’agricoltura.
- Controllare le emissioni delle industrie situate nel Lazio.
Roma deve cambiare per un futuro senza smog
L’inquinamento atmosferico nel Lazio, e in particolare a Roma, rappresenta una minaccia seria per la salute pubblica. Se non verranno adottate misure strutturali, la regione rischia di non rispettare i nuovi limiti europei del 2030, con conseguenze sanitarie ed economiche devastanti.
Il momento di agire è adesso: investire in trasporto pubblico, energie rinnovabili e politiche ambientali efficaci è l’unica strada per garantire ai cittadini un’aria più pulita e una migliore qualità della vita.