Leo a 7colli: “Se batto Gualtieri Conte dovrà prenderne atto”
Domenica primo marzo si vota per il collegio della Camera Roma 1. In palio il seggio che fu di Gentiloni, “promosso” in Europa. I principali competitori sono Maurizio Leo, candidato del Centrodestra, e il ministro delle tasse del governo Conte, Roberto Gualtieri. Si vota nel centro storico, a Prati, in Balduina, al Flaminio. Per votare serve la tessera elettorale. 7colli ha intervistato Leo.
Che sensazioni ha nell’ultimo giorno di campagna elettorale?
“Abbiamo fatto un lavoro importante per cercare di far conoscere le nostre proposte e soprattutto per far sapere che domenica si vota.
Leo, “ovunque ho percepito un grande malessere”
Quello che ho percepito nel contatto con la gente è un grande malessere sia su questioni di carattere nazionale che di carattere locale. Sul piano nazionale è sotto gli occhi di tutti quello che è stato fatto con la legge di bilancio, con il provvedimento sul cuneo fiscale, dove a certe categorie come pensionati ed incapienti non è stato dato nulla. Ai dipendenti è stato dato solo un importo di 20 euro al mese da luglio a dicembre. Gli artigiani, i commercianti, invece, hanno subito soltanto vessazioni fiscali dalla legge di bilancio e dal decreto fiscale collegato. E poi è palpabile la preoccupazione per ciò che potrà accadere in futuro, con la revisione delle rendite catastali o la rimodulazione dell’Iva”.
E’ riuscito a confrontarsi con Gualtieri?
“Ho proposto ripetutamente al ministro dell’Economia di confrontarci, ritengo che sarebbe stato più corretto di fronte agli elettori. Purtroppo non si è reso disponibile. Non mi piace la politica urlata. Non fa per me una campagna elettorale di slogan. Volevo confrontarmi civilmente con lui senza colpi bassi o insulti sulla materia economica. Mi occupo di diritto tributario da quarant’anni e il mio obiettivo è di realizzare un fisco equo e non vessatorio, all’opposto insomma di quanto va facendo questo governo. È su questi temi che avrei voluto confrontarmi con il titolare del Ministero dell’economia, con alcune proposte concrete: quella flat tax “incrementale” che da tempo sto sponsorizzando e poi una riforma dell’IRPEF per favorire i redditi medi e bassi. Come? Al momento esistono cinque aliquote, togliendo quelle intermedie. si potrebbero incentivare i consumi ma soprattutto gli investimenti”.
Lei è stato proposto da Fdi. Gli alleati le hanno dato una mano?
“Devo ringraziare Giorgia Meloni che si è resa disponibile per tante iniziative sul territorio del collegio di Roma 1 e si è spesa generosamente per supportarmi in questa avventura.
Il prezioso supporto degli alleati di centrodestra
Ringrazio anche gli amici della Lega come Claudio Durigon, Cinzia Bonfrisco e Giancarlo Giorgetti, quelli di Forza Italia come Maurizio Gasparri e i dirigenti dell’Udc. C’è stato un bel gioco di squadra a dimostrazione che il centrodestra è una coalizione coesa e pronta a governare l’Italia”.
Che succede al governo se Gualtieri perde?
“E’ chiaro che se il titolare dell’Economia dovesse essere sconfitto, oltretutto in un collegio considerato in partenza appannaggio del centrosinistra, il segnale al governo sarebbe forte e a Palazzo Chigi dovrebbero prenderne atto. Sarebbe un ulteriore messaggio di sfiducia verso l’esecutivo. Vorrebbe dire che la politica economica del governo non è condivisa”.