L’esercito israeliano scopre il tunnel dove erano tenuti gli ostaggi dai terroristi di Hamas
Hamas parla di oltre 25.000 morti il bilancio nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, ma si tratta di cifre che non sono riscontrabili in nessun modo, perché Hamas controlla il “ministero della Salute” di Gaza dal 2007 e come si sa non fa entrare giornalisti né nessun altro nelle sue basi. Ma essendo l’unico numero disponibile le tv lo diffondono come se fosse vero. Invece l’esercito israeliano diffonde nelle ultime ore immagini dell’interno di un tunnel a Khan Younis, nel sud di Gaza, in cui degli ostaggi israeliani erano prigionieri. Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, nel corso di una conferenza stampa, rivela che l’ingresso del tunnel era nella casa di un comandante di Hamas.
Nel tunnel ordigni esplosivi, porte blindate e poca aria
L’esercito israeliano, riferisce “The Times of Israel”, ha combattuto contro uomini armati di Hamas all’interno del tunnel, uccidendoli. Il tunnel conteneva ordigni esplosivi e porte blindate. A un chilometro di profondità e a circa 20 metri sotto terra, i soldati trovavano una grande stanza dove precedentemente detenuti degli ostaggi. Alcuni ostaggi detenuti lì sono già stati rilasciati, ha sottolineato, notando che i soldati hanno trovato disegni fatti da Emilia Aloni, cinque anni, che è stata rilasciata a novembre. L’area aveva cinque celle di detenzione, ognuna con un materasso e un gabinetto. Secondo Hagari, circa 20 ostaggi sono stati tenuti nel tunnel in momenti diversi.
Molti altri ostaggi ancora detenuti a Gaza
“Secondo le informazioni che abbiamo, in questo tunnel 20 ostaggi detenuti, in momenti diversi, in condizioni difficili senza luce diurna, con aria densa, poco ossigeno e una terribile umidità che rende difficile respirare”, dice Hagari. “Alcuni già rilasciati circa 50 giorni fa, e altri sono detenuti a Gaza, forse in condizioni ancora peggiori”, aggiunge. Intanto le forze israeliane hanno ucciso tra il 20% e il 30% dei combattenti di Hamas. Lo scrive il “Wall Street Journal” citando stime delle agenzie di intelligence Usa in un articolo rilanciato dal Jerusalem Post, in cui si ricorda l’obiettivo di Israele di distruggere il gruppo che dimostra “la sua resilienza” dopo mesi di operazioni nella Striscia di Gaza scattate a seguito dell’attacco del 7 ottobre in Israele.
Uccisi un terzo dei terroristi islamici
Secondo le valutazioni Usa riportate dal Wsj, Hamas ha ancora abbastanza munizioni per continuare a colpire Israele e i militari israeliani a Gaza per mesi e il gruppo sta tentando di ricostituire le sue forze in aree di Gaza City. Il “Jerusalem” Post ricorda come la scorsa settimana le forze israeliane riferivano dell’uccisione di novemila combattenti di Hamas su circa 30.000 forze stimate prima del conflitto.
Il leader Hamas incontra il ministro degli Esteri turco
C’è stato intanto nelle scorse ore un incontro tra il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, sugli sviluppi nella Striscia di Gaza, la possibilità un cessate il fuoco, l’aumento degli aiuti umanitari alla popolazione dell’enclave palestinese, il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri dall’attacco del 7 ottobre in Israele e la soluzione dei due stati. La notizia arriva dall’agenzia turca Anadolu che cita fonti diplomatiche secondo cui Fidan, ex capo dell’intelligence di Ankara, ha “ricevuto” ieri Haniyeh. L’agenzia non precisa il luogo dell’incontro.