Lettera aperta degli studenti del Federico Caffè al governo: “Basta, ci state prendendo in giro”

Federico Caffé

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“Noi studenti dell’Istituto Federico Caffè di Roma, unendoci nuovamente alle voci dei docenti della nostra scuola esprimiamo viva perplessità e forte dissenso riguardo la modalità di riapertura della scuola decisa dal governo”. Così, in una nota per la stampa gli allievi dell’istituto tecnico di Monteverde.

La lettera aperta dei ragazzi della Federico Caffè

“Ci preme ribadire – prosegue la nota – che alla luce dell’attuale situazione pandemica, infatti, riteniamo opportuno continuare le lezioni in modalità Dad. Una modalità, che ha permesso alla scuola di rimanere sempre aperta.  Noi studenti siamo molto delusi ed indignati per via delle notizie modificate ad hoc, da parte di chi dovrebbe tutelarci, o da chi dovrebbe ascoltarci, perché potrebbe, o dovrebbe fare qualcosa. Ci sentiamo usati in modo strumentale, per coprire le inadempienze di un governo che ha fallito sulla scuola, e su tutto quello che ne concerne”.

“Vogliamo tornare in una scuola in sicurezza”

“Noi urliamo a gran voce che ovviamente vogliamo tornare in presenza ma in una scuola in sicurezza! Una scuola che tuteli noi ragazzi, i docenti, ed il personale Ata. Tutto questo ad oggi non ci è stato garantito, e ancora permane uno stato confusionale, pericoloso, e disorganizzato. Stiamo subendo un’impennata dei contagi, e la situazione è davvero grave. Stiamo in una situazione pandemica da mesi.
e da mesi non si sono fatti dei piani che permettano il nostro rientro a scuola in sicurezza.

I ragazzi ai politici: “Ci state rovinando il futuro”

“Basta parlare di servizi segreti, di crisi di governo, e giocare a chi è più duro! Ci state rovinando il futuro! ve ne rendete conto? Invece di ascoltarci, capirci e tutelarci, siamo stati strumentalizzati, per un mero scopo politico. Non ci sentiamo tutelati perché, il permanere per moltissime ore in ambienti chiusi, non è sicuro, e non c’è nessun protocollo sanitario, che dimostri il contrario”.

“Nelle scuola non ci si contagia? Non ci sono evidenze scientifiche”

“Sfatiamo il luogo comune per cui nelle scuole non ci si contagia, a tutt’oggi non vi è nessun dato statistico che dimostri come la scuola sia un posto sicuro, perché in realta gli unici studi fatti sono 2 studi inglesi, che dimostrano il contrario. Ovvero che con l’aprire della scuola aumentano in modo esponenziale i contagi. Inoltre questo “ stop and go”, è quanto di più insostenibile e deleterio”.

“Nodo trasporti non risolto, ci state prendendo in giro”

“Il nodo dei trasposti non risolto, che ci farà dilatare l’orario oltremodo, tornando a casa nel pomeriggio, senza avere una mensa a scuola, non è pensato per risolvere la socialità di noi studenti, ma per ridurla ulteriormente, non dandoci tempo neanche per svolgere i compiti.
non ci manca soltanto la scuola sicura. Ci mancano, le vere attività di socializzazione, che girano intorno ad una scuola sicura: il cinema, il teatro, il museo, le uscite didattiche, le partite in palestra, i concerti, il gruppo. Non prendeteci più in giro: socialità a scuola non è stare seduti davanti ad una cattedra, con la mascherina, senza poter scambiare una parola, senza avere neanche la possibilità di fare ricreazione.
Basta. Non siamo le vostre pedine”.

Azione di protesta: alla Federico Caffè solo in Dad

“Pertanto, si rende noto che a seguito dell’assemblea d’istituto svoltasi in data 11 gennaio 2021 è stato deliberato a maggioranza assoluta dagli studenti, il ricorso ad un’azione di protesta che prevedrà la presenza degli alunni esclusivamente in modalità dad, onde consentire il regolare svolgimento dell’attività didattica”.

“Tale forma di protesta pacifica intende sensibilizzare le istituzioni preposte, al fine di addivenire ad un ‘efficace ed auspicabile risoluzione di quanto in essere, a tutela della salute degli studenti, del personale docenti ed Ata.
Speriamo vivamente – conclude la lettera – in una collaborazione sinergica tra corpo docente, Ata, e studenti, e che, una volta per tutte, si offra un’informazione precisa ed onesta che non nasconda le mancanze di una classe politica sui problemi della scuola”.