L’ex Fiera di Roma diventa l’ennesimo quartiere residenziale con centro commerciale: ‘sì’ di Gualtieri

L'ex Fiera di Roma, il cartello che accoglieva i visitatori
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La trasformazione dell’ex Fiera di Roma è ormai non solo ufficiale, ma anche definitiva. Il progetto di riqualificazione dell’area di via Cristoforo Colombo procede spedito verso la realizzazione dell’ex area fieristica in un nuovo quartierone residenziale, che includerà anche housing sociale (ossia case popolari) e spazi commerciali e servizi privati. Si tratta di un’area che copre oltre 44.000 metri quadri. L’equivalente di circa 8 campi da calcio di serie A, dei quali circa l’80% sarà destinato a edilizia abitativa, con una porzione riservata all’housing sociale. Il via libera alla trasformazione ha ricevuto un nuovo, ultimo, via libera con la deliberazione della Giunta Gualtieri n. 22465 del 3 ottobre scorso. L’avvio del cantiere per l’abbattimento delle vecchie strutture che costituivano il cuore pulsante della vecchia Fiera di Roma dovrebbe aver luogo a breve, dopo decenni di attesa, probabilmente già entro fine anno.

L’ex Fiera di Roma diventa un quartiere residenziale

Il piano urbanistico prevede che su più di 35.000 metri quadri sorgano edifici residenziali. Di cui circa 7.000 metri quadri saranno dedicati a soluzioni abitative per le fasce più deboli. Favorendo così l’inclusione sociale. Il restante 20% dell’area sarà invece destinato ad attività non residenziali. Oltre 6.800 metri quadri saranno occupati da uffici e servizi direzionali. Mentre 2.000 metri quadri ospiteranno attività commerciali, con l’obiettivo di creare un mix funzionale tra residenza, lavoro e commercio.

L’ultimo ‘sì’ di Gualtieri

La delibera n. 22465 del 3 ottobre 2023 rappresenta una modifica, appena percettibile, del precedente accordo del 2023 tra il Comune di Roma e il fondo Orchidea. Divenuto proprietario dell’area tramite un complesso meccanismo di vendita e gestione finanziaria. Una modifica che riguarda solo dettagli tecnici dell’abbattimento degli edifici, ma nulla di sostanziale a livello urbanistico. L’operazione, avviata per ripianare i debiti pregressi di Investimenti Spa – la società incaricata della gestione della vecchia Fiera – ha visto la partecipazione di vari soggetti economici. Tra cui la Stichting Buckingham, una società di diritto olandese.

La breve storia degli ultimi 20 anni della ex Fiera di Roma

Il percorso che ha portato a questa svolta urbanistica ha attraversato numerosi ostacoli e cambiamenti nel corso degli anni. Il piano originario, risalente all’era Alemanno, prevedeva la vendita dei terreni per finanziare la costruzione della Nuova Fiera di Roma. Ma non trovò acquirenti nonostante l’aumento delle cubature previste. Con l’amministrazione Marino, nel 2015, venne approvata una variante urbanistica che ridimensionava le cubature. Puntando a una maggiore integrazione con i bisogni della cittadinanza e prevedendo spazi pubblici.

Il tentativo della riduzione volumetrica di Berdini

Tuttavia, l’iter non fu privo di contrasti. L’amministrazione successiva, guidata da Virginia Raggi, vide l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini ridurre ulteriormente le volumetrie da 67.500 a 44.000 metri quadri. Scatenando il malcontento di Investimenti Spa, che tentò un ricorso poi respinto. Con l’approvazione della nuova delibera, l’area si appresta a cambiare volto. Mentre si continua a discutere su come finanziare il debito residuo attraverso la vendita di alcuni padiglioni della Nuova Fiera. Il progetto complessivo promette anche aree verdi, parcheggi e servizi pubblici. Contribuendo a cambiare un’area storica di Roma che per anni è rimasta in bilico tra speculazioni edilizie e difficoltà finanziarie.