L’idolo delle teenager Timothée Chalamet spopola a Venezia: centinaia in attesa dall’alba
A Venezia l’idolo delle teenager Timothée Chalamet ha fatto felice anche una ragazzina disabile, la veneziana Matilde, che il 9 settembre compirá 18 anni. Lei è arrivata al Lido nella speranza di incontrarlo. Dopo essersi concesso per selfie e autografi per qualche minuto alle centinaia di urlanti giovanissime in attesa davanti al muretto che separa il pubblico dal red carpet, prima di entrare nella sala grande del Palazzo del Cinema Timothée Chalamet si è fermato per salutare Matilde. Facendole così “il più bel regalo di compleanno”, ha detto la mamma ai giornalisti. “Per mia figlia, affetta da distrofia muscolare, è un sogno che si realizza. È il suo attore preferito. A volte i miracoli esistono”, ha detto la madre. Chalamet ha scambiato un saluto affettuoso con Matilde, ha scattato foto e regalato un autografo.
Timothée Chalamet porta l’adrenalina sul red carpet
Tuta rossa brillante con schiena lasciata totalmente scoperta, occhiali da sole, ricci scomposti, sguardo scanzonato e, davanti, una platea di pubblico gremita come non si vedeva da anni. Il red carpet di Timothée Chalamet ha portato l’adrenalina alla Mostra di Venezia. Acclamato come le star del passato, l’attore francese arriva sul tappeto rosso, scappa a sorpresa dai fan all’entrata, torna davanti ai flash, si toglie e si rimette gli occhiali, sorride, ammicca, e il Lido si infiamma. Con l’arrivo sul tappeto rosso di Taylor Russell McKenzie, la coprotagonista di “Bones and All”, il primo film italiano in Concorso alla Mostra diretto da Luca Guadagnino, diventa chiaro che il rosso del look dell’attore è parte di una virtuale bandiera italiana. L’attrice canadese è infatti vestita di bianco e verde, e l’abbraccio tra i due ricompone il vessillo.
Un horror romantico, storia di amore e cannibalismo
Sul tappeto rosso anche il regista Guadagnino e il resto del cast della pellicola, una storia di amore e cannibalismo, horror e romantico. “Quando saremo in grado di trovare noi stessi nello sguardo dell’altro?”. Luca Guadagnino torna a Venezia a due anni di distanza da “Salvatore – Shoemaker of Dreams” e lo fa ritrovando il Concorso quattro anni dopo “Suspiria”. Questa volta “traduce” il romanzo di Camille De Angelis, “Bones and All”, adattato per lo schermo da David Kajganich, già collaboratore del regista negli altri film. Il film racconta la storia del primo amore tra Maren (Taylor Russell), una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee (Timothée Chalamet), un solitario dall’animo combattivo.
Guadagnino: mi attira chi vive ai margini della società
E’ il viaggio on the road di due giovani che, alla continua ricerca di identità e bellezza, tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli e che non riesce a tollerare la loro natura. Natura cannibale. “Il film è per me una riflessione su chi si è, e su come si possa superare ciò che si prova, specialmente se è qualcosa che non si riesce a controllare in sé stessi”, dice ancora Guadagnino. “C’è qualcosa in coloro che vivono ai margini della società che mi attrae e mi emoziona. Amo questi personaggi. Il cuore del film batte teneramente e affettuosamente nei loro riguardi. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro, intrappolati come sono nell’impossibilità che si trovano di fronte”.
Un film girato durante la pandemia
“Abbiamo girato il film durante la pandemia e questo ci ha aiutato a capire ancora di più che cosa si prova ad isolarsi profondamente, senza una vera identità. Tutti noi in quel periodo abbiamo provato un isolamento sociale profondo, mentre è indispensabile il contatto con il prossimo per capire chi siamo. Nel film queste due persone attraverso lo specchio dell’amore trovano la possibilità di evolvere, di crescere. È stata un’esperienza formativa, che ci ha aiutato a capire”, racconta Timothée Chalamet (ancora una volta diretto da Guadagnino dopo “Chiamami col tuo nome”, e stavolta compare anche tra i produttori).