L’incredibile storia di Campo Soriano: alle porte di Terracina abitanti senza l’acqua potabile

campo soriano

L’acqua è un diritto di tutti. Anche per chi abita in collina. L’appello non arriva da un remoto villaggio dell’Africa ma dagli abitanti di un intero quartiere di Terracina. Gli abitanti di Campo Soriano e Santo Stefano sono stati infatti colpevolmente abbandonati dalle istituzioni.

La Lega alla Pisana si è mobilitata

Una vicenda che è rimbalzata in questi giorni sui giornali locali grazie all’impegno di Gianluca Natale che col “comitato di Campo Soriano” ha fatto arrivare la protesta alla Pisana. Sulla sua bacheca Facebook, Natale ha riservato un lungo post ringraziandoAngelo Orlando Tripodi, per la sensibilità e l’attenzione dimostrata per questa importante problematica, presentando una mozione per stanziare un contributo affinché sia garantito un diritto sacrosanto, l’acqua potabile, e un’infrastruttura.

Un grazie al consigliere comunale Sara Norcia, che ieri su Latina Oggi è intervenuta sull’annosa problematica. Donna della Lega molto presente e sensibile ai tanti problemi che la città attraversa, al territorio, confermando l’impegno preso.  L’impegno civico della città viva e reale è la giusta scossa per la politica. Mi auguro che prevalga il fare squadra  e  lavorare per l’esclusivo interesse della città e dei cittadini tutti… Il mio impegno insieme all’associazione i  “Dodici Archi”, nel sensibilizzare e proporre continuerà a prescindere”.

L’appello degli abitanti di Campo Soriano

“Noi residenti delle località Campo Soriano e Santo Stefano, più volte e con diverse modalità, abbiamo ricordato che le nostre abitazioni non sono servite da acquedotto pubblico. A evidenziare il disagio è il direttivo APS “Le Colline di Santo Stefano” che spiega come per cercare di superare “autonomamente il problema, per altro in modo ecosostenibile, raccogliendo l’acqua piovana per il fabbisogno quotidiano. A volte però, le scarse precipitazioni, proprio nel periodo primavera-estate, non ci consentono di essere autosufficienti; siamo quindi costretti a rifornire di acqua le nostre case comprando il servizio da privati ad un costo che è superiore di circa 10 volte rispetto a quello affrontato dai cittadini che vivono nelle abitazioni servite da acquedotto pubblico.

“Siamo certi che l’Amministrazione guidata da Roberta Tintari interverrà”, prosegue la nota. Tuttavia, “da giugno inizieremo a comprare l’acqua pagando ogni litro come fosse una buona bottiglia di vino”, hanno concluso gli abitanti di Campo Soriano nel loro appello. Nella speranza che la sollecitazione anche in Regione, riesca a risolvere una situazione non degna di un paese civile.