L’insospettabile oro di Roma? L’agricoltura. I dati che Raggi e Zingaretti hanno sempre ignorato
“Alla vigilia del G20 agricoltura che si svolgerà’ in Italia e a tre settimane dal voto per il Campidoglio, le amministrazioni comunale e regionale, non hanno un piano per lo sviluppo del comune agricolo più grande d’Europa che è Roma” hanno dichiarato Simonetta Matone candidato prosindaco e capolista per la Lega e Fabrizio Santori (nella foto Matone e Santori), candidato al consiglio comunale e responsabile del settore agricoltura per la Lega Lazio.
L’agricoltura a Roma è una risorsa enorme e insospettabile
“Noi abbiamo le idee chiare anche perché i dati descrivono grandi potenzialità: rispetto al 2000 la superfice agricola della città’ e’ passata da 51 mila a 58 mila ettari, un patrimonio da tutelare e valorizzare. il nostro orientamento e’ verso una integrazione tra agricoltura, turismo e cultura che abbondano nella capitale. Per le aziende agricole si apre un orizzonte di grandi opportunità di rinnovamento che non significa solo continuare a produrre beni e servizi legati al territorio, ma rinsaldare il legame con l’ambiente per sviluppare una agricoltura sostenibile.
Segnali inequivocabili ci vengono dal cambiamento degli stili di vita delle persone che apprezzano sempre di più i prodotti biologici, quelli a km zero e comunque a filiera corta,che rappresentano la massima espressione de made in Italy” ribadiscono Matone e Santori.
Le proposte di Matone e Santori (Lega)
“Il rilancio dell’agricoltura è uno degli elementi che costruiranno il futuro della città. Le aree agricole vanno consolidate, acquisite dal patrimonio pubblico attraverso compensazioni , le imprese stimolate con incentivi mirati alla produzione , il car, il centro agroalimentare romano riorganizzato e riqualificato, grande impulso e sostegno meritano anche i farmer’s market, i mercati contadini a km.zero, luoghi dove gli agricoltori possono vendere direttamente i loro prodotti esaltando quelli stagionali. “Altri due passaggi fondamentali per lo sviluppo dell’agricoltura a roma ,non certo ultimi per importanza, saranno l’istituzione dei percorsi formativi tra scuole e aziende agricole con l’incremento degli orti urbani in città e negli istituti scolastici e l’attivazione del PRIA (Programa di riqualificazione degli immobili agricoli) può valorizzare un patrimonio di tradizioni, cultura, prodotti agroalimentari famosi nel mondo, creando nuove opportunità di lavoro (integrazione), spazi a basso costo per l’abitare coni prezzo calmierato per famiglie meno abbienti o per la7 creazione di nuove imprese, salvaguardia, tutela e cura del territorio dell’Agro romano”.