“L’Italia è il Paese che amo”, 30 anni fa la discesa in campo di Berlusconi

berlusconi festeggiato

Ultimi ritocchi alla scaletta della convention azzurra “Le radici del futuro” che domani celebrerà i 30 anni dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi. Si comincia alle 16, nel Salone delle Fontane dell’Eur, con un coro che intonerà l’inno di Forza Italia e quello di Mameli. Ad aprire la kermesse sarà il segretario nazionale, Antonio Tajani, che lancerà il video integrale dello storico discorso pre-registrato (“L’Italia è il paese che amo”) che nel ’94 ufficializzò l’ingresso nell’arena politica dell’imprenditore brianzolo conosciuto come l’inventore di Milano 2 e delle tv commerciali.

Domani la convention di Forza Italia all’Eur

Sarà poi il numero uno azzurro a introdurre Gianni Letta, per oltre vent’anni il braccio destro e fidato consigliere del Cavaliere, che prenderà la parola in ricordo del leader azzurro. Secondo il programma dell’evento, ancora passibile di modifiche, saranno ricordati anche Nicolò Ghedini, storico avvocato dell’ex premier (morto l’agosto del 2022) e Alessio Gorla, uno dei più stretti collaboratori di Berlusconi, uno dei registi del trionfo elettorale del ’94 e poi dirigente di Mediaset e Rai scomparso di recente. Sul palco salirà il politologo Giovanni Orsina, uno dei principali studiosi del berlusconismo.

Previsti gli interventi dei maggiori esponenti azzurri

Subito dopo si proietterà un lungo video su Fi, una sorta di excursus storico dalla fondazione al giorno d’oggi. Seguiranno gli interventi di Stefania Craxi, presidente della commissione Affari esteri e Difesa del Senato e figlia dell’ex leader Psi, Bettino; dell’ambasciatore Umberto Vattani; di Rita dalla Chiesa, attuale deputato forzista e figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e dell’ex senatore Massimo Baldini, presidente dell’associazione che riunisce gli ex parlamentari azzurri. Tra gli ospiti, Iva Zanicchi, padre Matteo Tagliaferri, fondatore della Comunità in Dialogo di Trivigliano e l’ex presidente di Confindustria, Antonio D’Amato. La kermesse conclusa da Tajani.