Lo strano caso delle auto a batteria bloccate dal freddo nelle strade di Chicago

auto elettriche chicago
Contenuti dell'articolo

Possono essere stati “diversi i fattori, tra cui il freddo o l’incuria da parte del proprietario” a provocare lo stop delle auto elettriche, tra cui le Tesla, alle colonnine di ricarica a Chicago perché le batterie non si ricaricavano. Il professore Davide Tarsitano, docente di Veicoli ibridi ed elettrici del Politecnico di Milano, ha spiegato che innanzitutto “si sa che il freddo estremo influisce anche sulla componentistica, anche la più stupida” ma “non è chiaro dove sia il problema e non sono neanche sicuro che sia dell’automobile”. “Il problema – prosegue l’ingegnere all’Adnkronos – potrebbe avere riguardato anche le stesse colonnine di ricarica perché le temperature a meno 15 gradi provocano problemi, se non progettate opportunamente”.

Può essere che il ghiaccio si sia infiltrato nel cavo o nel connettore

“Inoltre la componentistica come il cavo o il connettore, se viene intaccata dal ghiaccio ha problemi. Se si forma ghiaccio dentro il connettore dell’automobile – che rimane appeso alla colonnina – e non si scioglie si generano problemi”. Sono stati quindi “più fattori insieme” ad avere prodotto il crollo delle batterie della auto elettriche a Chicago. Il freddo, ha osservato inoltre l’esperto del PoliMi, “mette anche in difficoltà le batterie e le tempistiche di ricarica si allungano perché la batteria è meno recettiva all’energia in fase di ricarica. Infatti tanti problemi a Chicago sono stati provocati da questo aspetto che, a ricaduta, ha fatto allungare le code di auto alle colonnine di ricarica”.

Attenzione alla modalità “supercharge”

“Così chi è arrivato alla colonnina con il 2-3-5% di batteria ha finito con il consumarla tutta nell’attesa di potersi collegare e la macchina poi è rimasta bloccata” aggiunge inoltre Tarsitano spiegando anche che “se con le auto Tesla si punta il navigatore su un supercharge, l’automobile da sola cerca di fare arrivare la macchina supercharge con la batteria nella condizione migliore per essere ricaricata velocemente. Ed è quello che è successo a Chicago. In questa fase la macchina sollecita la pompa di calore alla potenza massima per scaldarla e arrivare al supercharge con la batteria a 10-15 gradi in modo che possa essere ricaricata velocemente. Così però consumo tanta energia e, se l’utente trova la coda alla colonnina, la batteria ‘muore'”.

Non sempre gli utenti che comprano auto elettriche o ibride usano bene la tecnologia

Un altro aspetto legato alla capacità dell’utente di valutare bene la ricarica di cui dispone in quel momento. “Se parto dall’aeroporto con la batteria al 5-8%, allora è incuria mia e se punto al supercharge la macchina non fa partire il riscaldamento e arrivo al supercharge con la batteria fredda, ergo la ricarica è molto lenta, si creano le code, le batterie si scaricano”. E poi, ha indicato l’ingegnere, “non sempre gli utenti che comprano auto elettriche o ibride usano bene la tecnologia” e anche questo aspetto “può avere generato i problemi con le Tesla” a Chicago. Ad esempio, ha continuato l’ingegnere del PoliMi, “molti automobilisti rimasti con le batterie a terra sembra arrivassero dall’aeroporto e quindi la macchina potrebbe essere rimasta parcheggiata per molto tempo.

L’auto può rimanere a lungo ferma ma con le funzionalità attive

E soprattutto per la Tesla la perdita di ricarica non è dovuta alla batteria ma al fatto che l’auto può rimanere a lungo ferma ma con le funzionalità attive. E quindi queste funzionalità consumano energia”, un aspetto che “l’utente non sempre valuta”. Tarsitano ha evidenzia ancora che “le automobili ormai tendono a non essere mai spente e Tesla ancora di più perché l’utente si può collegare dal suo telefonino e controllare lo stato del veicolo o guardare le telecamere dal telefonino, questo costringe l’automobile a rimanere sempre pronta per la connessione con il telefonino e, in qualche modo ha un consumo di energia. In più Tesla ha la modalità sentinella e in caso di contatto o movimento attorno all’automobile, registra con le proprie telecamere i movimenti attorno al veicolo”.

(di Andreana d’Aquino per Adnkronos)